In che modo potremo affrontare l’inflazione? Innocenzo Cipolletta, economista e presidente di Confindustria Cultura, ritiene sia necessario che le parti sociali si trovino per ridiscutere le cadenze dei contratti.
«Quando nel 1993 varammo l’accordo per il superamento della scala mobile, pattuimmo tra le parti sociali di ridurre le cadenze dei contratti da 4 anni a 2 anni per evitare rischi di variazioni dei salari fuori linea con i processi inflazionistici che potevano variare in modo imprevisto» sostiene Cipolletta dalle colonne del magazine digitale Inpiu.net.
«Personalmente suggerii scadenze annuali per la parte salariale come in molti paesi, mentre per la parte normativa si poteva anche allungare a 4 o 6 anni. Invece col tempo le parti sociali, a fronte di una assenza dell’inflazione, riallungarono le scadenze contrattuali a 3 anni».
«Oggi, col ritorno dell’inflazione, sarebbe bene accorciare queste scadenze per evitare che torni prepotente la voglia di indicizzazione che tanti guai ha determinato per il nostro paese. Avranno le parti sociali il coraggio di affrontare questo tema?».