L’informazione meteo-climatica, costituita dall’insieme delle attività di monitoraggio dell’evoluzione del “tempo”, la previsione meteorologica e la valutazione climatologica, rappresenta uno step importante a supporto di un vasto spettro di utenti pubblici e privati che, grazie anche ad un adeguato supporto “meteo”, possono creare servizi specifici a beneficio della “filiera” di attività che presiedono.
Uno di questi utenti è certamente il Sistema di Allertamento nazionale di protezione civile per il quale l’informazione meteo-climatica permette poi di valutare a valle gli scenari di rischio indotti, ad esempio da eventi meteo estremi che si abbattano su territori vulnerabili ed esposti.
Forti venti, mareggiate, precipitazioni improvvise che producono piene istantanee di corsi d’acqua, copiose nevicate sono tipici fenomeni meteo che hanno un grande impatto sulle condizioni di rischio dei territori e delle popolazioni.
Oltre al settore della protezione civile, molti altri ambiti della società civile hanno necessità di disporre di prodotti/servizi meteo-climatici di qualità. Si pensi al settore energetico, dove il supporto “meteo” è essenziale sia per ottimizzare la produzione e i consumi di energia nel “tempo reale”, sia per pianificare gli stoccaggi delle diverse forme (gas, rinnovabili ecc..) e la distribuzione attraverso le reti.
Ognuno di questi aspetti di tale catena di produzione e distribuzione dell’energia è fortemente impattato dalla variabilità del tempo meteo, così come la conoscenza climatologica del territorio è essenziale per la costruzione di infrastrutture di produzione dell’energia di diversa tipologia (parchi eolici e fotovoltaici…).
L’Agricoltura è un altro grande “utente” del “meteo-clima” e necessita di specifici servizi meteo-climatici per la pianificazione ed esecuzione delle operazioni in campo (es: definizione del periodo ottimale di semina), nonché le pratiche agronomiche per la difesa delle colture (es: la somministrazione di sostanze chimiche ecc..).
L’elenco può continuare con la gestione della risorsa idrica (produzione e distribuzione) dove l’informazione meteo-climatica risulta essenziale, ad esempio per la previsione delle eventuali crisi idriche.
I trasporti e il turismo sono altri settori fortemente impattati dal tempo meteorologico.
Un’adeguata informazione meteo climatica può permettere di individuare le migliori “rotte” di navigazione (servizi di ship routing), gestire il traffico ferroviario e stradale, pianificare il turismo invernale o estivo, presso le sedi turistiche di montagna o marittime.
La strumentazione meteorologica disponibile oggi, sia di tipo convenzionale (stazioni al suolo, radiosondaggi dell’atmosfera), sia attraverso i sistemi di remote sensing (le reti Radar, le piattaforme satellitari) forniscono dati con un elevatissimo livello di accuratezza.
Per quanto concerne invece la previsione meteorologica, oggi sono usati strumenti modellistici in grado di prevedere scenari futuri del tempo con grande dettaglio spaziale, che hanno permesso, ad esempio, di far fare un grande passo in avanti al sistema di allertamento per la gestione del rischio idrogeologico, pur con le inevitabili incertezze che caratterizzano i processi previsionali.
Le previsioni meteorologiche sono essenziali per i “decisori”, siano essi amministratori pubblici così come operatori privati, che devono operare spesso scelte difficili e costose per ridurre le condizioni di rischio che potrebbero verificarsi a fronte di eventi meteo previsti.
Come è strutturata oggi la meteorologia operativa in Italia? Cosa va migliorato?
A fronte della grande necessità di “meteo” che il Paese chiede, in Italia oggi l’offerta meteo-climatica di qualità è ancora troppo limitata, disomogenea e disponibile a “macchia di leopardo”, il più delle volte.
Differentemente dalla grande maggioranza dei paesi del mondo, ancora oggi l’Italia non ha un servizio meteorologico nazionale civile, che possa fornire un’adeguata risposta alla domanda di “meteo” da parte di tutti gli utenti, pubblici e privati.
Da sempre nel nostro paese, a livello nazionale, opera solo un Servizio Meteorologico militare (il servizio meteorologico dell’Aeronautica militare), che ha il compito di istituto di fornire supporto al volo aereo, oltre alle ulteriori funzioni strategiche in ambito militare. A causa della mancanza di una struttura meteo nazionale polivalente, sono fioriti negli anni un numero considerevole di servizi meteo regionali, prevalentemente nel nord Italia, per rispondere alle esigenze di Amministratori regionali e locali nonché di un mercato pubblico e privato che si è molto sviluppato nel tempo e necessita di tali informazioni.
Purtroppo manca una governance unitaria a tale Sistema meteorologico distribuito nel sul territorio, per così dire, e questa mancanza fa si che non ci siano, ad esempio, standard unici per il monitoraggio, è causa di duplicazione di servizi, e impedisce di costruire una “massa critica” in grado di far stare il nostro Paese sul mercato del meteo internazionale, come per altro la ricchezza e sviluppo tecnologico del paese imporrebbe.
Solo attraverso la costruzione di una struttura meteorologica nazionale che sia in grado di poter coordinare un tale Sistema, mettendo a sistema tutto quanto esiste, in termini di monitoraggio, sistemi di previsione ma anche competenze e risorse umane, la meteorologia nazionale potrà evolversi ed avere la capacità di fornire supporto tecnico ai tantissimi settori di attività umane che lo richiedono e che si aspettano di avere.
Analogamente a quanto avviene da anni in altri paesi europei e del mondo. Solo attraverso questa opera di riordino e di organizzazione del mondo “meteo”, il nostro Paese potrà disporre di quel supporto necessario alla “ricostruzione” di una ricchezza oggi più che mai messa in crisi dal perdurare della terribile crisi sanitaria che sta vivendo con l’emergenza COVID e prepararsi ad affrontare la crisi climatica che sta già producendo danni al Paese in tanti settori produttivi, nonché al territorio e all’ambiente.
Il ruolo di “ItaliaMeteo”: la nuova Agenzia meteo nazionale a supporto del Paese
Molte sono state negli anni scorsi le iniziative per dotare il paese di una struttura pubblica in grado di svolgere i compiti di servizio meteo nazionale, ma sono tutte naufragate ancor prima di essere istituite. Adesso forse si può raggiungere questo obiettivo, con l’attuazione dell’Agenzia ItaliaMeteo, istituita dalla legge di bilancio 2018, approvata alla fine di dicembre 2017 (Legge n. 205/2017), che ha certamente segnato un punto di svolta nell’ormai più che ventennale processo di riordino dei servizi meteorologici nazionali, aprendo la strada all’integrazione delle conoscenze e delle capacità militari e civili, statali e regionali nel settore.
Tale norma ha istituito anche il Comitato di Indirizzo nazionale per la meteorologia e la climatologia, organismo composto da tredici esperti del settore (sei rappresentanti dei Ministeri interessati, uno del Dipartimento di Protezione civile – con funzione di coordinatore – e sei delle Regioni), incaricato di assicurare il coordinamento e la regia strategica e, sul piano operativo, la nascita dell’Agenzia ItaliaMeteo, per la meteorologia, la climatologia e lo stato del mare. Oggi il percorso di costruzione dell’Agenzia si può dire quasi ultimato. I due documenti fondanti, previsti dalla Legge 205/2017, lo Statuto e il Regolamento attuativo dell’Agenzia, sono stati di recente approvati dal Governo e ora si attende solo la nomina del Direttore dell’Agenzia per poter darne l’avvio operativo.
L’Agenzia dovrà svolgere tutte le funzioni tipiche di un moderno servizio meteorologico “stato dell’arte” europeo. E cioè quelle conoscitive, tecnico-scientifiche e di responsabilità operativa nel campo della meteorologia e climatologia, ad eccezione di quelle di pertinenza delle Forze armate per gli aspetti riguardanti la difesa e la sicurezza nazionale, che rimangono sotto la responsabilità del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica. La sede centrale dell’Agenzia sarà a Bologna, che ospiterà anche il Data Centre del Centro Meteorologico Europeo per le previsioni a Medio Termine (ECMWF), oggi ubicato a Reading, nel Regno Unito.
L’Agenzia dovrà realizzare e distribuire prodotti e servizi di monitoraggio e previsione meteo e meteo-marina, rendere omogenei i linguaggi di comunicazione ai cittadini, promuovere la ricerca applicata al campo delle previsioni meteo e della climatologia, gestire e sviluppare le reti di misura convenzionali e non, organizzare e raccogliere i dati osservati e poi diffonderli attraverso le vie di telecomunicazione. Inoltre dovrà elaborare e distribuire prodotti e servizi climatici, occuparsi di formazione, partecipare a progetti e programmi europei e internazionali in materia di meteorologia e climatologia e infine promuovere la collaborazione coi soggetti privati che si occupano di meteorologia e climatologia.
In aggiunta a questi compiti di struttura meteo nazionale, l’Agenzia ItaliaMeteo dovrà anche mettere a sistema, coordinando in modo adeguato, il variegato Sistema degli Enti Meteo operanti per lo più a livello regionale di cui si è discusso in precedenza.
Grazie all’Agenzia ItaliaMeteo il sistema delle Regioni potrà valorizzare quanto già attuato a livello regionale, lasciando vive alcune attività che le competono e offrendo al’Agenzia, in taluni casi, anche dei servizi a valenza nazionale.