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Bloccare la ratifica del MES significa farsi un autogol | L’analisi di Giampaolo Galli

Fermare la ratifica del MES significa farsi un autogol. Per quanti dubbi si possano nutrire sul merito della riforma del MES, per mettere il veto (perché l’approvazione richiede l’unanimità e tutti gli altri paesi hanno già ratificato) occorre avere un argomento davvero molto forte: nuoce all’economia o alla sicurezza nazionale. In realtà non vi è nulla di questo, ma solo il retaggio di uno storico euroscetticismo di una parte della maggioranza di governo; retaggio che in questi giorni viene riattivato strumentalmente per la propaganda elettorale in vista delle elezioni europee. Ed è proprio questo che fa danni all’Italia. Lo spread Italia è ormai stabilmente fra 40 e 50 punti base sopra quello della Grecia.

Fra le spiegazioni del successo della Grecia, l’agenzia di rating DBRS Morningstar ha citato, oltre all’ottima performance economica di Atene, i buoni rapporti fra il governo di Mitsotakis e le istituzioni europee; buoni rapporti che aiutano anche su altri terreni come quello delle migrazioni e della politica estera (rapporti con l’ingombrante vicino turco). L’Italia non può chiedere all’Europa di farsi carico dei migranti che arrivano a Lampedusa e poi bloccare, senza una buona ragione, una riforma per la cui approvazione molti governi hanno dovuto spendere un notevole capitale politico. Questo innervosisce i leader degli altri paesi e nuoce anche alla cosiddetta “logica di pacchetto”. È solo un autogol o, per essere più chiari, masochismo “tafazzista” allo stato puro.

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