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Arancha Gonzalez Laya (Ministro degli Esteri Spagnolo): «Se necessario, la Spagna è pronta a usare il Mes»

La Spagna «è pronta a utilizzare tutte le risorse» messe a disposizione dall’Ue per facilitare la ripresa economica. Compreso il Mes, «se fosse necessario».

Parola di Arancha Gonzalez Laya, ministra degli Esteri del governo Sanchez, intervistata su Repubblica da Alessandro Oppes.

La Spagna, come altri Paesi, si gioca molto con i fondi per la ricostruzione. Avete già un’idea chiara su come verranno impiegati? «Il governo spagnolo ha già presentato un piano che punta a dare impulso a una vera trasformazione della nostra economia. Avremo a disposizione 140 miliardi di euro e li utilizzeremo tutti: tanto i crediti come i trasferimenti».

Finora nessuno in Ue ha chiesto l’accesso ai fondi del Mes. La Spagna pensa di utilizzarli? «Non rinunceremo a priori a utilizzare nessuno degli strumenti dell’arsenale comunitario. E li chiederemo nel momento in cui pensiamo possano essere utili. Non abbiamo utilizzato il Mes perché pensiamo che in questo momento non sia necessario, dato che l’accesso al mercato finanziario ora avviene a condizioni molto favorevoli. Però non lo escludiamo a priori».

Nessuna opposizione ideologica? «No. E’ vero che c’è una certa reminiscenza di quello che fu il Mes. Ma oggi il problema non è quello del 2008, né la risposta europea è stata quella del 2008».

La Spagna è stata uno dei Paesi più colpiti dalla prima ondata, ora torna a trovarsi in una situazione delicata. Cosa non ha funzionato? «E’ vero che la Spagna ha preceduto altri Paesi per numero di contagi, ma oggi vediamo che il problema è diventato europeo. Quando si aprono spazi per la mobilità dei cittadini e i contatti sociali, aumentano i contagi. Ma dalla prima fase della pandemia abbiamo appreso molto. Sarà un inverno molto complicato, ma ora conosciamo molto meglio il virus. Abbiamo protocolli sanitari migliori».

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