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Antonio Polito (Corriere della Sera): «Solo in Italia non c’è unità nella politica estera»

Antonio Polito sul Corriere della Sera analizza l’atteggiamento, quantomeno critico, di Cinque stelle e Lega (e in parte anche di Berlusconi) nei confronti del governo sul sostegno all’Ucraina: “Non è una situazione facile. Soprattutto è unica.

Negli altri grandi Paesi europei i maggiori partiti fanno fronte comune sulla politica estera, e non solo perché la causa della difesa dell’Ucraina è palesemente giusta, ma anche in ossequio al motto per cui «right or wrong, my country»: nelle tempeste internazionali si sta con il proprio Paese.

È anche per questo, del resto – sottolinea l’editorialista – che da noi la principale forza di opposizione, Fratelli d’Italia, sostiene il governo sull’Ucraina.

Proporre di cambiare politica estera a guerra in corso, sulla base dell’affermazione che le condizioni sono cambiate può avere infatti il solo risultato di indebolire la posizione dell’Italia e di confermare un antico pregiudizio sulla nostra inaffidabilità nelle crisi.

Richiederebbe poi, da parte di forze politiche che sono al governo e ambiscono a tornarci dopo le elezioni, l’onere di indicare quali alleanze internazionali potrebbero sostituire quelle oggi contestate.

Con chi la nuova Italia di Conte e Salvini dovrebbe far fronte comune? Senza contare che tutta l’agitazione di Conte potrebbe non ottenere gli effetti desiderati — un cambio di politica estera — ma solo gravi effetti collaterali.

Dunque – scrive Polito – a meno di non volere una crisi di governo in piena guerra all’Ucraina, regalando così a Putin la prima vittoria di questi due mesi, e producendo però anche un’inevitabile spaccatura nel proprio stesso partito, mettersi sul piano inclinato della rincorsa al consenso è pericoloso e può finire male.

Alla presidenza della Commissione esteri del Senato è stata alla fine eletta Stefania Craxi. Qualunque giudizio si possa avere della figura storica del padre, è difficile negare che da presidente del Consiglio seppe combinare un’assoluta lealtà all’Alleanza Atlantica (fu protagonista nella decisione europea di ospitare gli euromissili, che sfiancò l’Urss) con un’assoluta difesa dell’indipendenza nazionale (fu l’uomo che a Sigonella respinse le pretese degli americani). Una singolare coincidenza della storia, da meditare per gli aspiranti statisti dei nostri giorni”.

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