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Amici e nemici della famiglia | L’analisi di Alessandro Sallusti

Alessandro Sallusti sul Giornale parla di ‘amici e nemici della famiglia’: “Oggi – scrive – il governo, in vista della prossima legge di bilancio, incontra le associazioni impegnate sul tema della famiglia.

Con l’aria che tira prepariamoci alla reazione isterica del mondo così detto LGBT che nella difesa della famiglia tradizionale vede una sorta di diavolo.

Un diavolo, detto per inciso, che ha generato anche loro, venuti al mondo nell’unico modo possibile in natura quale è l’incrocio tra un uomo e una donna eterosessuali.

Forse non a tutti è chiaro che la famiglia è oltre che l’unica garanzia di sopravvivenza di uno Stato, anche il cuore della sua laicità.

Il concetto di famiglia, e la sua tutela, esisteva già qualche migliaio di anni prima dell’avvento del cristianesimo e quindi della Chiesa cattolica.

Già, perché dalla famiglia tradizionale lo Stato laico trae ciò che gli è necessario per sopravvivere e crescere: i suoi figli, cioè nuova forza lavoro, nuovi soldati, soprattutto i futuri pagatori di tasse.

Agevolare le unioni in grado di procreare nei tempi e nei numeri necessari – osserva Sallusti – non ha nulla a che fare con la religione, l’etica e la morale, bensì con l’economia.

E non a caso, al vertice di oggi saranno presenti, oltre alla ministra delle Pari opportunità, quello dell’Economia e quello della Sanità.

Assenti, sempre non a caso, preti, filosofi, sociologi, sessuologi e avvocati divorzisti.

Nei giorni scorsi Francesca Pascale, già compagna di Silvio Berlusconi, intervistata da Bianca Berlinguer ha rispolverato uno dei cavalli di battaglia di chi è contrario a considerare la famiglia tradizionale un caposaldo della società: «Questi del governo parlano tanto ma le loro famiglie sono quasi tutte sfasciate».

In realtà le due cose non stanno insieme, soprattutto per i motivi che abbiamo appena detto ma anche perché, sul piano della coerenza, sarebbe come dire che Francesca Pascale non può più sostenere i matrimoni omosessuali avendo lei divorziato da sua moglie – la cantante Paola Turci – pochi mesi dopo averla sposata.

I fallimenti personali, subiti o provocati, non hanno nulla a che fare con i principi che li hanno generati, cosi come gli orientamenti sessuali con le ricette economiche per arginare il declino demografico che a sua volta genera decrescita.

Aiutare le famiglie tradizionali a sostenere l’onere dei figli – conclude – è il vero e forse unico modo per garantire libertà e benessere anche a Francesca Pascale e a chi legittimamente la pensa come lei”.

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