Nel 2021, la mediana della retribuzione oraria (per ora retribuita) nel Mezzogiorno è inferiore di 1,29 euro/ora a quella del Centro-Nord.
È quanto rileva l’Istat, sottolineando che sebbene nel corso degli anni considerati la differenza sia diminuita, in mediana la retribuzione nel Mezzogiorno è solo l’89,3% di quella del Centro-Nord.
Il gap territoriale aumenta se si considera la retribuzione annuale (percepita nel corso dell’anno) che dipende anche dall’input di lavoro: in mediana, le posizioni occupate nel Mezzogiorno mostrano una retribuzione inferiore ai 9 mila euro (l’unica eccezione si osserva nel 2016 quando hanno raggiunto i 9.142 euro), mentre nel Centro-Nord non scendono mai sotto i 13 mila euro (nel 2021 la differenza si attesta a 6.536 euro).
Il valore mediano della retribuzione annuale nel Mezzogiorno è, dunque, poco più della metà di quello del Centro-Nord.
Nel Mezzogiorno, circa una posizione su dieci percepisce una retribuzione oraria inferiore ai due terzi della mediana nazionale – inferiore cioè a 7,79 euro/ora, essendo la mediana nazionale pari a 11,69 euro/ora – classificandosi tra i cosiddetti low pay job.
Differenze territoriali evidenti si osservano anche per quanto riguarda il costo del lavoro: nel 2021 il suo valore mediano (per ora retribuita) è pari a 16,70 euro nel Centro-Nord e a 14,32 euro nel Mezzogiorno.
Il valore mediano della quota dei contributi, a carico del datore e del lavoratore, sul costo del lavoro è rispettivamente pari al 34,2% e al 31,6%.