Il costo dei pedaggi saranno tenuti sotto controllo e contenuti. «I maxi-incrementi appartengono ormai al passato». Questo grazie alle nuove regole Art e «col “price cap”, con un tasso di rendimento degli investimenti più equo e legato all’effettiva realizzazione degli investimenti, col revenue sharing, che riduce il pedaggio per gli extra ricavi incassati dal gestore a seguito di previsioni di traffico sottostimate». Questo quanto afferma Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità dei Trasporti, che aggiunge che nel 2022 non ci sarà nessuna stangata per gli automobilisti dopo il congelamento deciso per quest’anno.
«Eventuali aumenti in virtù di nuovi investimenti in costruzioni, solo se realizzati, nonché di manutenzioni straordinarie su ponti, viadotti e gallerie, saranno sempre contenuti nell’ambito di parametri predefiniti nei Piani Economico Finanziari», continua in un’intervista al Messaggero.
«L’Autorità ha stabilito anche un più generale e articolato meccanismo di penalità e premialità sui servizi offerti dal concessionario autostradale, cosicché le dinamiche di efficientamento non vadano mai a intaccare la sicurezza e la qualità del servizio. Per questo sono stati stabiliti maggiori e più appropriati indicatori di qualità. Ad esempio, a differenza del passato, non ci sono il solo stato della pavimentazione ed il tasso d’incidentalità, ma anche la velocità media di percorrenza del flusso veicolare e la fluidità ai caselli; l’adeguatezza strutturale e tecnologica delle infrastrutture; la customer satisfaction», spiega.
«Dopo decenni di sbilanciamento delle gestioni autostradali spesso a favore dei concessionari, Art ha definito un unico sistema di pedaggio per tutte le concessioni, vecchie e nuove. Il nuovo sistema, basato sul tetto del “price cap”, impone maggiore trasparenza ai gestori, promuove la concorrenza, stimola l’efficienza produttiva e determina quindi un contenimento dei costi per gli utenti, con criteri elaborati in totale indipendenza dagli interessi economici dei soggetti regolati».
«I benefici di questa rivoluzione della concorrenza innestata nel settore autostradale sono a concreto vantaggio degli utenti. Ad esempio, di recente è stata è stata assegnata ad un nuovo player una gara per la gestione di alcune tratte autostradali, la cui concessione era scaduta: nella fase competitiva il nuovo concessionario ha offerto sia una riduzione tariffaria sia un rendimento del capitale investito minori rispetto a quanto previsto dal bando di gara», conclude
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