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Stefano Scalera, AD di Invimit: “Lavoriamo ad un piano per ridurre gli immobili inutilizzati in Italia”

“Come Invimit SGR – la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce fondi immobiliari pubblici – possiamo fare molto per ridurre il numero degli immobili pubblici inutilizzati”.

Lo ha dichiarato Stefano Scalera, Amministratore Delegato di Invimit, ospite insieme alla Presidente di Ance, Federica Brancaccio, alla trasmissione Focus Economia su Radio24.

“Stiamo lavorando insieme agli investitori privati, tra cui gli associati di Ance, per creare strumenti di collaborazione pubblico-privato. L’obiettivo è rimettere sul mercato gli immobili pubblici dismessi o sottoutilizzati, attraverso investimenti condivisi con operatori di mercato”, ha spiegato Scalera.

La causa principale del non utilizzo di gran parte del patrimonio immobiliare è la necessità di importanti interventi di ristrutturazione.

Per questo serve finanza, governance e la collaborazione di costruttori e amministrazioni locali.

Invimit e Ance stanno costruendo alleanze stabili per riqualificare gli immobili pubblici, riportandoli a nuova vita e mettendoli a reddito in modo sostenibile.

Un esempio concreto è la Missione Regenera, che rappresenta un modello virtuoso di rigenerazione urbana.

“Si tratta di un progetto che punta a recuperare immobili dismessi da 20 o 30 anni, valorizzando capitale pubblico e privato insieme. Il pubblico non si sostituisce al mercato, ma investe in partnership con esso, per ricostruire e riconvertire edifici in nuove funzioni abitative e sociali”, ha detto l’AD.

Tra i progetti già avviati: la trasformazione di vecchi uffici in studentati, la riconversione di colonie e strutture obsolete in silver house (abitazioni per anziani), alberghi e uffici pubblici.

A Roma, ad esempio, un edificio dell’Inps viene ristrutturato interamente con capitali privati per creare nuovi posti letto per studenti.

A Fano, un ex convitto del 1936 sarà riqualificato per ospitare un albergo e una sede dell’Asl, accorpando servizi oggi dislocati in più punti della città.

Questi interventi non richiedono una finanza complessa, ma una buona governance e capitali pazienti.

In questo senso, l’Inail svolge un ruolo fondamentale mettendo a disposizione risorse con rendimenti di lungo periodo, inferiori ai tassi di mercato, a sostegno della rigenerazione urbana.

“Il patrimonio pubblico deve diventare una leva strategica per generare sviluppo, occupazione e nuova vita urbana, senza consumo di suolo. Riqualificare l’esistente significa valorizzare ciò che oggi rappresenta una ‘mano morta’ o un ‘buco nero’ economico e sociale, restituendo valore ai territori e alla cittadinanza”, ha detto l’Amministratore Delegato della partecipata.

Ogni intervento di rigenerazione mobilita mediamente 10 milioni di euro e genera occupazione sia nella fase di ristrutturazione sia in quella di gestione.

L’obiettivo condiviso da Invimit e Ance è chiaro: promuovere una rigenerazione urbana sostenibile, capace di creare nuove residenze per anziani, studentati e abitazioni accessibili per la classe media, trasformando la spesa pubblica in investimento produttivo e sociale.

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