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Stefania Falasca (Avvenire): «La Fratellanza è la sfida del nostro tempo. Segno di speranza in un mondo sempre più individualista»

«Sull’orlo del tempo incerto che il mondo intero sta attraversando è un segno che si vorrebbe foriero di speranze per radicare il nostro futuro nella coesistenza comune».

Stefania Falasca su Avvenire commenta le parole di Papa Francesco sulla Fratellanza, a cui il pontefice ha dedicato un’enciclica.

«A fronte dei tanti imprenditori della paura – scrive – nell’incontro virtuale tenuto ieri ad Abu Dhabi, a memoria della firma del documento sulla Fratellanza umana siglato due anni fa con l’imam di AlAzhar, Ahmad Al-Tayyeb, papa Francesco ha parlato con estrema chiarezza e lungimiranza: “O siamo fratelli o crolla tutto”. Perché questa “è la frontiera. La frontiera sulla quale dobbiamo costruire. È questa la sfida del nostro secolo, la sfida dei nostri tempi”. È la voce del Papa. Quella che oggi si rende ancora più nitida con l’enciclica Fratelli tutti, che allargando lo sguardo al mondo afferma che ciò che è lontano ci riguarda».

«E poggiando francescanamente sulla fratellanza presuppone una ri-fondazione culturale per sostenere un disegno della fraternità che non si limiti a considerarla strumento o auspicio, ma delinei una cultura della fraternità da applicare ai rapporti internazionali, per superare i mali e le ombre di un mondo volto a implodere. Una cultura per la quale il metodo è il dialogo e l’obiettivo è perseguire il bene realmente universale, al quale la fede e la Chiesa non possono essere estranee. Fratelli tutti, che riprende il documento firmato nel 2019 ad Abu Dhabi, si stende infatti in un crinale della storia segnato dall’emergenza pandemica e da una triplice crisi mondiale: socio-economica, ecologica e sanitaria».

«Si colloca in un tempo di sgretolamento dell’ideale politico e sociale, di relativismo culturale che tende a esaltare l’individualismo e l’isolazionismo riportando in auge terreni fertili per nuove barriere. Per questo la chiave della fraternità rappresenta oggi un sasso gettato nella palude di una fede stagnante, ma anche delle idee e della politica. L’enciclica di Francesco è rivolta a tutti, ma è innegabile che i primi destinatari siano i cristiani, i cattolici in particolare. La fratellanza è primo orizzonte, e lo sa bene papa Francesco che a esso ha fatto riferimento dando inizio al suo pontificato quando il 13 marzo 2013, affacciandosi al balcone di San Pietro, chinò la testa davanti alla gente per chiederne la benedizione. Quella sera definì la relazione vescovo-popolo come “cammino di fratellanza”».

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