Solo il 2% delle aziende hanno implementato strategie e programmi di cyber resilience nonostante la cyber security venga considerata prioritaria e, mediamente, un data-breach abbia un impatto di oltre 3,3 milioni di dollari per l’azienda.
Secondo l’indagine Global digital trust insights 2025 condotta da PwC su 4.042 dirigenti ed executives business e tech in 77 Paesi, il 77% delle aziende prevede di aumentare il budget per la cyber security nel prossimo anno, a causa dell’aumento delle possibili vulnerabilità informatiche.
Oltre i due terzi degli executives tech intervistati (66%) classifica i rischi cyber come principale minaccia da limitare nel 2024.
Le principali minacce informatiche sono correlate al cloud (42%), a operazioni di hack-and-leak (38%), violazioni di terze parti (35%).
Oltre il 78% degli intervistati ha incrementato gli investimenti in Gen Ai negli ultimi 12 mesi e di questi il 67% ha registrato aumenti negli attacchi cyber.
Due terzi delle aziende (67%), operando sempre più su piattaforme e su strumenti digitali basati su tecnologie GenAI ha aumentato l’esposizione e la vulnerabilità aziendale, registrando un incremento del numero di attacchi nell’ultimo anno.
L’analisi rileva che solo il 2% delle aziende intervistate hanno implementato strategie e programmi di cyber resilience nella propria organizzazione, nonostante i rischi e le minacce cyber siano considerate, da oltre il 66% degli intervistati, da limitare in maniera prioritaria nei prossimi 12 mesi.
I risultati del sondaggio evidenziano che ciò che preoccupa di più le organizzazioni è ciò per cui sono meno preparate.
Le prime quattro minacce informatiche considerate come critiche sono le stesse su cui i security executives aziendali si sentono meno preparati: minacce correlate alle tecnologie cloud (42%); operazioni di hack-and-leak (38%), violazioni di terze parti (35%) e attacchi a dispositivi connessi (33%).
Le aziende si affidano alla GenAI per rafforzare le loro capacità di cyber resilience.
Il 78% dei dirigenti intervistati ha dichiarato che nella propria azienda sono aumentati gli investimenti in GenAI negli ultimi 12 mesi.
Come conseguenza il 72% dichiara di aver anche incrementato i costi relativi alla gestione del rischio introdotto dall’Ia.
Tuttavia, sebbene sfruttare la GenAI rimanga fondamentale per le strategie di cyber resilience, le organizzazioni devono affrontare diverse sfide nell’integrazione di tali tecnologie, in particolare con i sistemi/processi esistenti (39%) e con la mancanza di politiche interne standardizzate che ne regolino l’uso (37%).
Nonostante le minacce evidenti e la mancanza di preparazione, i risultati del sondaggio evidenziano che le organizzazioni stanno comunque intraprendendo azioni sostanziali.
Più di tre quarti (77%) prevedono che il proprio budget cyber aumenterà nel prossimo anno, con quasi la metà (48%) dei business executives che danno priorità alla data protection e alla data trust come principali aree di investimento cyber.