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Ristori, la Camera chiede di ragionare su ulteriore deficit per allargare la platea dei beneficiari

Nessuno sarà lasciato indietro. Il “mantra” di Roberto Gualtieri è quello che anima tutte le forze di maggioranza per la redazione dei nuovi provvedimenti di ristoro, per le categorie più colpite dalle misure anti-Covid.

Una lotta contro il tempo per reperire le risorse necessarie a implementare la quantità degli aiuti. Una corsa resa più difficile anche dalla complessità delle misure che dovranno essere varate, variabili in base alle zone e le Regioni più colpite e alla durata delle restrizioni. Un meccanismo “a fisarmonica”, che dovrà adattarsi in base al miglioramento o al peggioramento dello scenario sanitario.

Il lavoro del Ministero dell’Economia continua incessante per tentare di evitare un ulteriore scostamento di bilancio. Soluzione non accantonata e che, in caso di grave peggioramento della curva epidemiologica e di aumento delle restrizioni nelle varie zone rosse, sarà ovviamente presa in considerazione. Un’opportunità caldeggiata anche dalla Camera che, con una risoluzione di maggioranza, ha chiesto di valutare l’opportunità di indebitamento, per garantire un ristoro a tutti coloro che ne hanno più bisogno, in questo periodo di enormi sacrifici.

Il limbo dei codici Ateco mancanti

All’appello del decreto ristori mancano già numerose categorie, che non corrisponderebbero ai codici Ateco finora in elenco. Ci sono i circoli Arci e Acli, che lamentano mancanza di aiuti per il Terzo settore, le pizzerie al taglio e rosticcerie, le lavanderie industriali, le aziende nel campo degli eventi. O anche le compagnie di bus turistici e i fornitori di distributori automatici.

Su questo il Mef è al lavoro, per tamponare momentaneamente il problema, emanando in tempi rapidi un decreto ministeriale che consente di ampliare l’elenco dei codici Ateco ammessi al contributo a fondo perduto. Un provvedimento su cui però mancano fondi per l’ampliamento, ma che potrebbe far leva sul tesoretto extradeficit ancora a disposizione, dicirca 1,7-1,8 miliardi, oltre a nuovi risparmi che emergeranno dal tiraggio effettivo delle misure, come sul fronte della Cig Covid. Successivamente si farà leva sulla manovra, per aumentare la corposità dei ristori, su cui però si inizierà a discutere dall’inizio della prossima settimana.

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