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[L’Intervento] Michele Crisci (Presidente e AD Volvo Car Italia S.p.A.): «Vi spiego quale sarà la mobilità del futuro e il ruolo delle auto»

Il processo di trasformazione della mobilità realizzato attraverso l’automazione della guida e l’elettrificazione dei propulsori costituisce uno degli elementi più rilevanti che le istituzioni ed i players del mercato sono chiamati a realizzare nell’ambito del Next-Generation EU e delle linee di indirizzo tratteggiate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

L’attuale propensione dei costruttori ad incrementare le politiche ispirate a criteri di corporate social responsibility, pertanto, deve essere osservata alla stregua di un presupposto strategico al quale riservare la massima attenzione al fine di garantire la persistenza del ruolo centrale rivestito dal sistema produttivo nazionale sullo scenario globale. Una simile esigenza assurge al rango di priorità nell’ottica di coloro che commercializzano veicoli esteri in Italia e convergono nell’ambito della Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE).

La promozione dei valori della sostenibilità ambientale e della tutela della persona – perseguita con profetica lungimiranza sin dagli anni Sessanta da costruttori come Volvo – costituiscono oggi un valore aggiunto nel posizionamento sul mercato e, soprattutto, nell’adeguamento a quel paradigma di innovazione tecnologica orientata al conseguimento di obiettivi di sostenibilità posti al centro dell’Agenda ONU 2030.

Proprio quella cultura d’impresa ispirata alla responsabilità sociale che appariva destinata ad una difficile affermazione negli anni in cui il mercato automobilistico – ispirandosi al motto “safety doesn’t sell” – era prevalentemente concentrato sulla promozione di profili riguardanti l’estetica, le prestazioni e l’economicità dei modelli offertiappare  particolarmente assonante alla prospettiva di sviluppo che caratterizza lo scenario presente e, ancor più, di quella lumeggiata dall’imminente transizione verso forme di mobilità automatizzata ed elettrificata.

In questa prospettiva occorre concepire la produzione dei veicoli adottando un approccio olistico nel quale qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale rappresentino valori destinati necessariamente a propagarsi nell’intera filiera produttiva. L’intero settore della componentistica rappresentato da una articolata costellazione di original equipment manufacturer, infatti,vede il sistema produttivo italiano in prima linea attraverso una molteplicità di imprese che costituiscono autentiche eccellenze nel settore della produzione di cruscotti, portiere, freni, componenti meccanici e tecnologici utilizzati da grandi gruppi automobilistici mondiali.

In questo complesso scenario il ruolo del moderno produttore automobilistico sembra destinato ad espandersi oltre la dimensione tradizionale ed abbracciare forme sempre più strutturate di analisi delle dinamiche sociali ed individuazione di soluzioni ispirate al canone della sostenibilità che travalichino il mero ambito commerciale e si spingano a promuovere una generalizzata cultura ispirata alla responsabilità sociale dell’impresa.

Proprio in quest’ottica la consapevolezza della centralità rivestita dalla filiera produttiva a monte del prodotto finito ha indotto costruttori come Volvo ad imporre ai subfornitori di produrre esclusivamente con energia rinnovabile certificata ed a promuovere  altre iniziative che, seppur non direttamente collegate alla produzione automobilistica, contribuiscono sensibilmente all’accrescersi di una cultura fondata sulla sostenibilità ambientale e sui valori della corporate social responsibility.

Una simile visione costituisce, invero, un terreno fertile per un nuovo paradigma di collaborazione tra ricerca industriale e ricerca universitaria che, in una positiva sinergia, saranno fondamentali al fine di promuovere i valori culturali capaci di accompagnare ed incentivare la transizione che attualmente interessa l’intero settore della mobilità.

Il nuovo approccio che si va delineando, proprio grazie alle ingenti risorse disponibili nell’ambito del disegno delineato dal Next-Generation EU e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), costituisce il viatico verso una mobilità automatizzata ed elettrificata che nel volgere di breve tempo mira a conseguire il cosiddetto “impatto zero”.

Una via che Volvo ha intrapreso già a partire dal 2019 e che dovrebbe portare ad un’offerta di veicoli esclusivamente elettrici entro il 2030.

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