Il presidente di Aefi, Associazione esposizioni e fiere italiane, Maurizio Danese è intervenuto nella conferenza stampa organizzata assieme ai vertici dei 4 player fieristici di Milano, Bologna, Rimini/Vicenza e Verona.
«Il decreto Sostegni non ha tenuto conto di un limite normativo che condiziona pesantemente l’erogazione dei fondi riservati al settore, mentre le fiere tedesche percepiranno entro fine giugno 642 milioni di euro a fondo perduto. Siamo preoccupati perché in ballo non c’è solo il futuro del sistema fieristico italiano ma anche di uno strumento del made in Italy che ogni anno genera 60 miliardi di euro di business».
Durante il corso della conferenza stampa, che ha visto anche la presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, Danese ha poi sottolineato come quella del Sostegni bis sia l’ultima chiamata per il governo. «A oggi i 4 principali poli espositivi nazionali hanno percepito ristori per soli 8,5 milioni di euro, l’equivalente del 5% delle perdite subite nel 2020 e poco più dell’1% rispetto ai fondi stanziati, che con l’attuale impianto rimarranno in buona parte inefficaci. L’ultima chiamata è quella del Sostegni bis, per questo c’è attesa e attenzione in merito a quanto dirà il presidente Mario Draghi nel question time di oggi. Serve superare la norma di Bruxelles pensata per scongiurare concorrenza sleale tra Stati che paradossalmente sta avvantaggiando il nostro principale competitor, la Germania».
Si tratta di effetto boomerang della norma Ue, con forti ripercussioni sul futuro degli eventi bandiera del made in Italy. «Ciò che chiediamo è semplicemente un allineamento con il regime tedesco degli aiuti», ha concluso Danese.
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