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Luigi Ambrosio (direttore Scuola Normale di Pisa): «Investire nella ricerca è fondamentale per la crescita del Paese e per il futuro dei giovani»

«Perché è fondamentale per la crescita complessiva del paese, per il futuro dei giovani, perché è appassionante». Così il direttore della Scuola Normale di Pisa, Luigi Ambrosio, definisce alcuni dei motivi per cui il finanziamento della ricerca, non solo quella tecnologica ma anche di base, deve entrare di prepotenza nel dibattito del Recovery Plan. Ambrosio ha partecipato a un appello promosso dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dal suo presidente Giorgio Parisi, insieme ad altri scienziati appartenenti alla più antica istituzione scientifica del mondo, realizzando una serie di video pubblicati sul canale YouTube dell’Accademia, tutti della durata di circa 1 minuto e mezzo. 

«Alla domanda perché la ricerca è importante mi vengono in mente tante risposte, ho cercato di scegliere le migliori. La prima è perché proprio non possiamo farne a meno. Noi sappiamo che per paesi avanzati come il nostro, margini ulteriori di crescita non possono che venire da un rinnovato progresso scientifico e tecnologico. Ma la ricerca e il progresso non sono solo tecnologia. Io dirigo una istituzione, la Scuola Normale Superiore, che combina al massimo livello ricerca e insegnamento nell’ambito scientifico, umanistico e delle scienze sociali. In tutti questi campi l’Italia ha grandissime tradizioni, e avrebbe un grande capitale umano, che già ora è in parte disperso. Infatti esportiamo brillanti giovani che abbiamo formato in Italia, a causa di una competizione sempre più serrata con nazioni che investono in ricerca percentuali molto maggiori del Pil».

Ambrosio continua sottolineando lo scopo di fondo del Next Generation Eu: investire per il futuro dei giovani. «E poi per un paese povero di materie prime come il nostro, quale migliore investimento potrebbe esserci se non quello sul futuro dei propri giovani. I fondi europei di cui ora tanto si parla non a caso si chiamano Next Generation Eu. E infine, lasciatemi concludere dicendo che fare ricerca è bello, appassionante, ci insegna a condividere, a collaborare, ed è spesso la passione che ci anima quella che ci porta a fare nuove scoperte, magari non guardando all’utile immediato. Come ci insegna la storia della scienza, molte nuove scoperte sono nate quasi per caso, quindi anche l’investimento nella cosiddetta ricerca di base è fondamentale»

Oltre a quello del presidente dei Lincei e del Direttore della Normale sono stati finora pubblicati i video di Roberta Sessoli (Università di Firenze), Giovanni Losurdo (Infn Pisa e Virgo Spokesperson), Francesco Berrilli (Università di Roma Tor Vergata), Giorgio Manzi (paleontologo e antropologo).

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