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Loredana De Petris (Capogruppo LeU al Senato): «La bozza del Dl Semplificazioni va rivista. L’accelerazione non si ottiene cambiando continuamente le norme»

«Così com’è, la bozza del dl Semplificazioni proprio non va. Deregulation sugli appalti, subappalti senza limite, gare al massimo ribasso, innalzamento della soglia della trattativa privata, smantellamento delle norme di tutela dei centri storici, ennesima modifica delle norme sulla Valutazione di Impatto ambientale. Le esigenze di accelerazione sono giuste ma non è cambiando continuamente le norme che questa si produce». Lo afferma la capogruppo di LeU al Senato, Loredana De Petris.

«Questa è la quarta semplificazione. Anzi si rischia esattamente il contrario. Inoltre le norme contenute nella bozza di decreto che circola rischiano di mettere in discussione il principio cardine del Next Generation Eu, in base al quale nessun progetto del Pnrr deve risultare dannoso per l’ambiente».

«Proprio questo danno rischia invece di essere l’effetto del decreto nella versione attuale. Il governo deve quindi rivedere profondamente e radicalmente quella bozza».

«La deregulation – prosegue la capogruppo di LeU – rischia di favorire le infiltrazioni criminali, allentare i controlli di legalità e di sicurezza sul lavoro, aumentare il numero già enorme di incidenti nei cantieri, eliminare ogni tutela sui centri storici, indebolire colpevolmente la Valutazione di impatto ambientale delle opere e la stessa qualità delle opere pubbliche».

«Al contrario, le semplificazioni devono avvenire nel pieno rispetto delle tutele storiche e ambientali, della legalità, dei diritti e della sicurezza dei lavoratori».

«Il problema dei tempi troppo lunghi non dipende dalle gare d’appalto ma dalla precedente fase di progettazione. Non serve dunque un’ennesima modifica peggiorativa del codice degli appalti ma un piano straordinario di reclutamento di personale qualificato nella PA».

«Senza dimenticare che la prima accelerazione necessaria, anche alla luce dell’ispirazione del Recovery Plan europeo, è quella che riguarda le energie rinnovabili. Su questo e non su una deregulation selvaggia deve concentrarsi il governo» conclude.

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