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[Lo scenario] Il Pnrr dell’Italia è in ritardo. Lo dice anche  Moody’s 

L’esecuzione dei piani di investimento in Italia è in ritardo e la Nadef mostra che entro la fine del 2022 sarà stato speso meno dell’1% del Pil rispetto a un obiettivo iniziale dell’1,7%. E’ quanto afferma una ‘credit opinion’ di Moody’s sul credito sovrano italiano a proposito delle erogazioni Ue per il Pnrr. La società di rating ricorda che Bruxelles ha erogato 21 miliardi dopo che l’Italia ha raggiunto tutti i traguardi e gli obiettivi previsti per la prima metà del 2022 con il governo Draghi, con due soli obiettivi in ritardo legati alla legge sulla concorrenza “tra cui una liberalizzazione dei prezzi al dettaglio del gas che potrebbe rivelarsi politicamente difficile nel contesto dell’attuale crisi energetica e potrebbe ritardare l’erogazione della prossima tranche”, scrive Moody’s.

Il nuovo governo comunque “ha manifestato la propria disponibilità a seguire il piano disegnato dal governo Draghi, anche se è ancora possibile qualche tentativo di rinegoziazione” sul Pnrr “in particolare per tenere conto dell’aumento dei prezzi”, afferma la società statunitense. “Sebbene non facciano parte della nostra previsione di base, trasferimenti” per il Pnrr “inferiori alle attese nell’intero periodo del programma metterebbero sotto pressione gli investimenti”, soprattutto in un quadro come l’attuale di inflazione elevata, conclude Moody’s.

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