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L’effetto Covid anche sulla Ferrari, utili in calo dell’8%

Tempo di bilanci anche per la Ferrari in questo periodo di pandemia. La casa di Maranello archivia il primo trimestre con ricavi stabili e un utile in calo dell’8% e, proprio a causa degli impatti che il Coronavirus avrà sulle economie mondiali, rivede al ribasso le stime per fine anno. Immediata la reazione di Borsa con il titolo che ha segnato un calo nell’ordine del 5%. Così cita Il Sole 24 Ore.

Con una nota Ferrari spiega che la nuova linea guida per l’anno in corso “riflette le previsioni dell’impatto della pandemia da Covid-19, che influenzerà principalmente i risultati del secondo trimestre, causando una forte riduzione dei ricavi e dei proventi della Formula 1, delle attività legate al marchio e dalle vendite di motori a Maserati. L’intervallo di guidance proposto – continua il documento – si basa sulla volontà di assicurare un portafoglio ordini forte a fine anno, elemento cardine del modello di crescita della società”.

Nella nota snocciolati anche i dati pubblicati da Il Sole. Per quanto riguarda i numeri, nel primo trimestre di quest’anno, Ferrari ha registrato un utile netto di 166 milioni di euro, in calo dell’8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. I ricavi netti sono risultati pari a 932 milioni di euro, sostanzialmente stabili (-1%) in confronto ai primi tre mese 2019. Le consegne di auto sono invece aumentate del 4,9% a 2.738 unità. Sul fronte della redditività, l’ebitda è salito del 2% a 317 milioni, con margine ebitda adjusted al 34%, in aumento di 90 punti base. L’ebit è invece pari a 220 milioni, in calo del 5% con margine adjusted al 23,6% (in calo di 110 punti base). Nel dettaglio – si legge sul quotidiano economico – i risultati del primo trimestre di Ferrari, le vetture consegnate hanno raggiunto le 2.738 unità. Questo risultato è stato trainato da un aumento del 5,7% delle vendite dei modelli a 8 cilindri (V8) e da un aumento del 2,4% dei modelli a 12 cilindri (V12).

Per quanto riguarda le nuove stime – si legge su Il Sole – lo scorso 4 febbraio Ferrari aveva migliorato quelle per l’anno in corso, alzando le previsioni rispetto a quelle del piano presentato in occasione del Capital markets day. Ora, a causa del Coronavirus ha di nuovo rivisto le previsioni ma questa volta al ribasso. Nella nota di Maranello si legge che: “Ferrari stima così ora ricavi netti tra 3,4 e 3,6 miliardi di euro, contro la precedente previsione di oltre 4,1 miliardi di euro. L’ebitda adjusted sarà tra 1,05 e 1,2 miliardi di euro, contro la precedente attesa tra 1,38 e 1,43 miliardi. L’ebit adjusted è previsto tra 0,6 e 0,8 miliardi, contro 0,95-1 miliardo di euro. Inoltre il gruppo di Maranello vede ora l’utile diluito adjusted per azione nell’intervallo 2,4-3,1 euro per azione (da 3,90-3,95 euro per azione), mentre il Free cash flow industriale atteso è a 0,1-0,2 miliardi euro (da 0,4 miliardi)”.


I volumi sono cresciuti nonostante le consegne siano state sospese prima del previsto a causa della pandemia da Covid-19. A livello geografico, le consegne nell’area Emea sono cresciute del +25,4%, nel Resto dell’Apac del +23,2%, nelle Americhe del +4,2%, mentre la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno evidenziato un calo delle consegne per effetto della decisione di anticiparle al 2019.





Per quanto riguarda i ricavi, quelli della divisione Automobili hanno registrato una crescita del 7,3% a 788 milioni, in calo del 44,2% a 33 milioni i ricavi dei Motori, che continuano a riflettere la diminuzione delle consegne a Maserati. I ricavi di sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio sono scesi del 30% a 89 milioni di euro, penalizzati dall’emergenza per il Covid-19 che ha da un lato comportato la temporanea sospensione della stagione di Formula 1, riducendone il numero di gare e quindi i relativi ricavi contabilizzati nel corso del trimestre, e dall’altro ha diminuito il numero di clienti nei negozi e di visitatori nei Musei.

Nel trimestre al 31 marzo 2020 la generazione di free cash flow industriale, pari a 73 milioni di euro, è stata trainata dall’Ebitda adjusted e in parte compensata da spese in conto capitale per 174 milioni, incluso l’acquisto di terreni adiacenti allo stabilimento di Maranello, e dalla variazione negativa del capitale circolante in linea con l’andamento stagionale dei debiti commerciali. L’indebitamento industriale netto al 31 marzo 2020 è stato pari a 401 milioni di euro, rispetto a 337 milioni al 31 dicembre 2019. Nel corso del primo trimestre 2020 il riacquisto di azioni proprie è stato pari complessivamente a 130 milioni di euro. Nel corso del mese di aprile 2020 sono state sottoscritte ulteriori linee di credito committed per un totale di 350 milioni di euro, con durate comprese fra i 18 e 24 mesi, portando dunque a raddoppiare a 700 milioni di euro le linee di credito committed ad oggi disponibili e inutilizzate.

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