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[L’analisi] Allarme costruzioni: le imprese edili colpite da “caro energia e materiali”

Secondo quanto indicato dai dati di una ricerca presentata in occasione della seconda giornata al Saie – la Fiera delle Costruzioni in corso a BolognaFiere fino al 22 ottobre – le imprese di produzione, distribuzione e servizi della filiera edile sono state colpite dal caro energia e materiali, ma si dicono fiduciose per il futuro anche grazie a bonus e investimenti. Oltre un terzo ha rinunciato a dei lavori per le troppe richieste. Per superare il problema le aziende vogliono assumere.

La fotografia che emerge è quella di una filiera che resiste alle difficoltà ma che vorrebbe poter esprimere quel potenziale bloccato da un’inflazione che colpisce oltre 7 aziende su 10 (75%). La normale conseguenza è l’aumento dei prezzi del prodotto finito per il 68% degli intervistati. Rimane ancora forte l’impatto del Superbonus 110%, che determina fino alla metà del fatturato per 9 aziende su 10 (91%).

In generale, se guardiamo alla soddisfazione per il portafoglio ordini, ritenuto adeguato ai livelli di sostenibilità finanziaria da oltre 7 aziende su 10 (74%), le aziende danno prova di grande solidità. Lo dimostrano anche le attese per il fatturato a fine 2022, dato in aumento dal 64% delle imprese e l’andamento del fatturato dell’ultimo quadrimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, cresciuto per il 61% degli intervistati. Se a questo aggiungiamo che oltre un terzo (38%) del campione ha dovuto rinunciare a dei lavori per eccesso di richieste, allora appare evidente come bonus e investimenti nel comparto delle costruzioni abbiano rilanciato il settore dopo anni complessi.

C’è un’altra buona notizia che riguarda l’occupazione: per non dover più rinunciare ai lavori, quasi la metà delle aziende (46%) sta assumendo nuovo personale. Alcuni imprenditori (27%) nell’ultimo quadrimestre hanno addirittura potuto aumentare gli stipendi. Eppure, permangono dei problemi legati sia al contesto macroeconomico che a disfunzioni “tipiche” del nostro sistema. Su tutti ovviamente l’aumento dei prezzi dei materiali e dell’energia, seguito da burocrazia e tempi giudiziari e dall’incertezza normativa.

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