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[L’analisi] L’aumento del costo dei materiali è fuori controllo. Ecco quanti miliardi spenderà in più Ferrovie per le opere del Pnrr

Il caro-materiali avra’ un impatto di circa il 30-35% sui costi preventivati dalle Ferrovie dello Stato per gli investimenti previsti dal Pnrr. 

Lo ha detto Luigi Ferraris, amministratore delegato del gruppo.

‘Sicuramente la priorita’ numero uno e’ l’attuazione del Pnrr che per noi vale 24 miliardi, ha spiegato Ferraris. Proprio a causa del caro-materiali, Ferrovie ha deciso di rivedere in corsa, senza al momento bloccarle, i listini alla base di due gare per quasi un miliardo di euro complessivi, relativi al potenziamento della linea Palermo-Catania. 

L’aumento del Pnrr

Ci saranno ritardi? ‘Il nostro primo obiettivo e’ lanciare, nella seconda parte del 2022, a partire da giugno, tutte le gare necessarie per rispettare la scadenza al 2026 del Recovery, scontando un effetto prezzi che va dal 20%, che e’ la quota gia’ riconosciuta dal Decreto aiuti, al 30 per cento – ha risposto Ferraris -. Al momento, secondo le nostre prime stime, il caro materiali pesa per 7 miliardi sulla vita intera dei progetti che andranno riassorbiti. Quindi, in questo momento, dobbiamo mettere in sicurezza il Pnrr e le condizioni per farlo ci sono, su questo c’e’ un ampio impegno. E’ chiaro che il tema dell’aumento dei prezzi rimane, ma personalmente sono convinto che non durera’ a lungo’.

Riorganizzazione in quattro poli di business e 190 miliardi di investimenti da qui al 2031. Sono concentrate in questi numeri le strategie del nuovo piano industriale del Gruppo Fs. 

Il ruolo di Italferr

Ben 160 miliardi di investimenti (110 in capo a Rfi, altri 50 ad Anas) fanno riferimento al polo Infrastrutture. ‘Per realizzarli, in particolare dal punto di vista della progettazione, dobbiamo puntare a un approccio sinergico tra Italferr, che e’ la piu’ grande societa’ di ingegneria italiana, con Rfi (che avra’ il ruolo di capofila) e Anas’, ha spiegato FERRARIS

Aumentare quota trasporti

Le due societa’, insieme, gestiscono circa 50mila chilometri di arterie tra linee ferroviarie e strade, quasi 4mila gallerie e oltre 40mila tra ponti, sottovia e viadotti. Il secondo polo di business e’ dedicato ai ‘Passeggeri’ e riunisce le societa’ che si occupano di trasporto di viaggiatori su ferro e gomma. L’obiettivo qui e’ favorire soluzioni integrate di mobilita’ e aumentare la quota di trasporto collettivo. ‘Sia nel campo merci che nel campo passeggeri dobbiamo aumentare la quota di trasporti su rotaia – ha spiegato FERRARIS -. Se non facessimo nulla avremmo 700-800mila veicoli in piu’ e strade intasate’. All’unita’ fanno capo le societa’ Trenitalia, Busitalia, Freccialink, Ferrovie del Sud Est e una nuova business unit dedicata al turismo. Quest’ultima avra’ tra l’altro il compito di valorizzare soluzioni di turismo lento a bordo di treni storici ‘per scoprire le bellezze culturali, paesaggistiche e culinarie italiane su convogli che hanno fatto la storia del Belpaese’. Entro il 2031 il polo Passeggeri investira’ circa 15 miliardi.

Il salto nella logistica

‘Finora le merci sono state ‘figlie di un Dio minore’ in Fs – dice FERRARIS – ma ora puntiamo a un potenziamento molto forte’. A questo scopo e’ dedicato il polo di business ‘Logistica’, che ha ‘l’obiettivo di raddoppiare la quota di merci su rotaia entro il 2031’. ‘Con una quota pari all’11%, l’Italia e’ oggi fanalino di coda in Europa, dove la media del trasporto di merci su rotaia viaggia intorno al 20%’ aggiunge l’amministratore delegato di Ferrovie. Capogruppo di settore sara’ Mercitalia Logistics. Gli investimenti previsti ammontano a 2,5 miliardi. Considerevole sara’ anche lo sforzo che Ferrovie fara’ per sviluppare il rapporto con le citta’. A questo scopo e’ dedicato il polo ‘Urbano’, con capogruppo la societa’ ‘Sistemi urbani’. La priorita’ sara’ gestire e rigenerare il patrimonio immobiliare del gruppo, con un investimento da 1,5 miliardi concentrato in circa 24 milioni di mq di suolo in aree limitrofe a strade e ferrovie. Tra gli obiettivi anche quello di moltiplicare il numero di parcheggi gestiti che passeranno da 84 a 250 arrivando cosi’ a garantire 20mila posti auto in piu’. Ma non solo. Fs guarda alla riqualificazione delle aree dismesse nei centri urbani, anche con l’idea di realizzare “centrali” di produzione di energia pulita, sfruttando la vicinanza alle linee dell’alta tensione. ‘Puntiamo a diventare autosufficienti per il 40% della nostra domanda – dice FERRARIS – con una produzione di 2mila megawatt’. Un obiettivo che l’Ad considera fattibile ‘in quattro o cinque anni’, con un notevole risparmio sulla bolletta energetica. ‘Considerando che abbiamo un consumo di circa sei Terawattora all’anno (2% della domanda nazionale), che ai costi attuali si traduce in una spesa di circa 600-700 milioni, possiamo ipotizzare un risparmio di almeno 300 milioni’, conclude Ferraris

La promessa 

Nei prossimi 18 mesi tutti i treni delle tratte ad alta velocita’ saranno dotati di rete wi-fi con linea 4G.

‘Si tratta del primo tassello di un piano ambizioso – ha spiegato Ferraris – che abbiamo chiamato “Gigabit rail road” e che punta a dotare di wi-fi tutta la rete ferroviaria e quella stradale accanto ai binari. Ci sono 10mila chilometri di strade contigue all’infrastruttura ferroviaria che dobbiamo considerare’. Della partita faranno parte anche le 2.200 stazioni gestite da Fs, che non disdegna la possibilita’ di attrarre “clienti” guardando alle aree agricole, lontane dai ripetitori urbani, ma attraversate dai treni e che dunque potrebbro beneficiare non poco di una connessione internet ad alta velocita’. ‘L’obiettivo – ha aggiunto Ferraris – e’ potenziare la fibra ottica passiva che gia’ corre lungo le nostre infrastrutture piazzando 40-45 coppie lungo i 17mila chilometri di rete e posizionando una serie di ripetitori per migliorare il segnale a bordo di tutti i treni, inclusi in futuro regionali e intercity’. L’idea e’ anche quella di offrire ‘un servizio anche a quanti operano in prossimita’ della ferrovia. E c’e’ un grande interesse, tra gli altri, dei coltivatori diretti che vogliono poter sfruttare la fibra per tutta una serie di servizi, a partire dall’irrigazione programmata’. Il progetto e’ alla fase iniziale, ma i primi dialoghi sono gia’ stati avviati. ‘Stiamo gia’ parlando con gli operatori dell’infrastruttura e delle Tlc per capire come realizzarlo. E con Coldiretti abbiamo gia’ firmato un memorandum che prevede anche questo. Inoltre abbiamo gia’ parlato di questo progetto con i ministri competenti’. L’investimento previsto ‘e’ compreso tra 1,6 e 1,8 miliardi’.

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