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[Lo scenario] Il nuovo governo Meloni dovrà trovare 40 miliardi in 100 giorni. Il discorso della vittoria: «Orgoglio e responsabilità»

Il nuovo governo Meloni dovrà affrontare importanti sfide appena entrato in campo, prima tra tutte «trovare entro il prossimo 31 dicembre almeno 40 miliardi di euro; di cui 5 miliardi per estendere anche al mese di dicembre gli effetti contro il caro energia introdotti la settimana scorsa con il decreto Aiuti ter e altri 35 miliardi per consentire, attraverso la prossima legge di bilancio, che alcuni provvedimenti introdotti dal Governo Draghi non decadano con l’avvio del nuovo anno».

Lo afferma l’ufficio studi della Cgia, secondo cui il nuovo esecutivo che nascerà a giorni «ha già una ipoteca da 40 miliardi di euro e sarà quasi impossibile mantenere, almeno nei primi 100 giorni, le promesse elettorali annunciate in questi ultimi due mesi; come, ad esempio, la drastica riduzione delle tasse, la riforma delle pensioni, il taglio del cuneo fiscale».

Senza contare, aggiungono gli artigiani mestrini, che «se la nuova inquilina di Palazzo Chigi vorrà intervenire con ulteriori provvedimenti per mitigare il caro energia saranno necessari altri 35 miliardi di euro per ridurre di almeno la metà i rincari che si sono “abbattuti” quest’anno su famiglie e imprese».

Moody’s e la sfida del Pnrr

Il prossimo Governo di centrodestra “dovra’ affrontare una serie di sfide significative”, in particolare per quanto riguarda “l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza del Paese, la gestione dei problemi di approvvigionamento e dei costi dell’energia e il peso del debito che e’ vulnerabile alla crescita negativa, ai costi di finanziamento e all’andamento dell’inflazione”.

Lo ha detto Sarah Carlson, senior vice president dell’agenzia di rating Moody’s, fornendo un primo commento all’esito delle elezioni politiche in Italia che ha determinato l’affermazione delle forze di centrodestra guidate da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

La Meloni: orgoglio e responsabilità

“Se saremo chiamati a governare la  Nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando cio’  che unisce piuttosto che cio’ che divide, dando agli italiani  l’orgoglio di sventolare il Tricolore” ha detto Meloni nella notte della vittoria.

Accolta da un grande  applauso, la leader di Fratelli d’Italia, ha parlato da ‘premier in  pectore’, facendo un discorso ecumenico e  salutando i militanti  raccolti nell’Hotel Parco dei Principi   per la nottata  elettorale.     

Un “victory speech”, breve, decisamente sobrio, dai toni pacati, senza toni retoricamente trionfalistici:  non piu’ di 6 minuti, in cui Giorgia Meloni ha lanciato un messaggio di  pacificazione nazionale dopo una campagna elettorale spesso  molto aggressiva.

“E’ Il tempo in cui – esordisce – gli italiani  potranno avere un governo che esce da una loro indicazione. E’  stata una campagna elettorale violenta, sopra le righe che noi  abbiamo subito, ma la situazione dell’Italia, dell’Ue richiede  ora il contributo di tutti”.     

Quindi, definisce questo storico trionfo elettorale “non un  punto di arrivo ma di partenza”, “Da domani – assicura –  dobbiamo dimostrare il nostro valore”.     

Ma non ha dimenticato di inviare un messaggio emotivamente forte  alla sua comunita’, quella della destra italiana, che per la  prima volta nella storia della Repubblica vince le elezioni.

“Il  fatto che Fdi sia primo partito – ha osservato – significa tante cose  per tanti di noi: questa e’ sicuramente per tanti di noi una  notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni per  noi e per le persone che non ci sono e che meritavano di  vederla”.      

Poi ha ringraziato gli alleati, “che non si sono mai  risparmiati”, il suo staff, la sua famiglia, ma soprattutto gli  italiani che non mai creduto alle mistificazioni”.      

Nel momento piu’ felice della sua esperienza politica, Meloni ha chiuso il suo intervento con una lode al valore della coerenza e  della tenacia.

Ha rivendicato di “non aver mai mollato”. “Sin da  quando siamo nati – ha sottolineato – ci hanno sempre dato per  spacciati: ma anche quando eravamo sempre sulle stesse  percentuali sapevamo che le scorciatoie in politica sono  un’illusione e che gli italiani l’avrebbero capito”. E ha ribadito  che “nessuna scommessa e’ impossibile”. “Proprio per questo – ha concluso – vorrei citare una frase di San Francesco: ‘cominciate  col fare cio’ che e’ necessario, poi cio’ che e’ possibile. E  all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.


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