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[L’analisi] Federmoda avverte: a rischio il 10 per cento dei negozi di moda per il rincaro dell’energia

La crisi energetica mette a rischio 178.127 negozi di moda, tessile, abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori in Italia in cui operano 293.497 addetti. A lanciare l’allarme sul rischio chiusura per almeno il 10% delle attività commerciali della moda è il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, che chiede alla politica attenzione per il settore.

«Dopo le restrizioni e le chiusure, peraltro non ristorate in maniera soddisfacente, le bollette di gas e luce» sottolinea Felloni «sono un ulteriore colpo da knock down per molti negozi che faranno fatica a rialzarsi. Sono costi che impatteranno sicuramente sulla tenuta e sui bilanci delle aziende. Chiediamo, pertanto, alle Istituzioni come dovremo comportarci e chi pagare per primi tra bollette energetiche, tasse, fornitori, affitti, stipendi e servizi».

«Le nostre aziende si stanno impegnando per contenere i prezzi e rendere appetibili i prodotti destinati a un consumatore sempre più attento e con una capacità di spesa invariata. Basti pensare che ad agosto l’inflazione è schizzata all’8,4%, ma le variazioni tendenziali di abbigliamento e calzature sono aumentate solamente dell’1,7%. Non vogliamo perdere ulteriori vetrine e insegne di negozi che – ci tengo a ricordare – svolgono una funzione sociale oltre che economica perché rispondono alle esigenze di aggregazione, di sicurezza e di normalità».

In sintonia con le richieste del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, Federazione Moda Italia lancia un appello alle forze politiche e al Governo con tre punti fondamentali: l’intervento immediato sul caro energia che possa compensare gli insopportabili rincari per i negozi di moda; un credito d’imposta sui canoni di locazioni commerciale oltre al blocco degli aumenti Istat; l’indispensabile riduzione del cuneo fiscale. «Serve, inoltre» conclude Felloni «un’assunzione di responsabilità da parte dei fornitori di energia e gas che, in questo periodo, realizzano consistenti utili senza riversarne i vantaggi sulla collettività. Federazione Moda Italia vuole continuare a dare coraggio e fiducia alle imprese che resistono, a quelle che potrebbero aprire ed anche ai collaboratori e ai dipendenti che condividono con le aziende questo difficile momento».

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