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La rete TLC è cruciale per il PNRR. Ecco perché

Le tlc sono cruciali per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono al centro della strategia del Governo Draghi con 6,71 miliardi di risorse per realizzare interventi sulle reti a banda ultra-larga, di cui 2,02 miliardi per lo sviluppo del 5G. Un impegno preso con gli italiani e con la Commissione Ue che nessuno dei ministri impegnati sul dossier, da Giorgetti a Colao a Franco, vuole disattendere e con un cronoprogramma che costringe tutti a correre, perché’ la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga, che vuole costruire una ‘Gigabit Society’, è estremamente ambiziosa. – La rete a banda ultra larga. Open Fiber da sola non può’ bastare, il successo del piano Italia a 1 Giga non può prescindere dai piani di investimenti degli operatori italiani. “

Le tempistiche sono estremamente stringenti ma stiamo rispettando il cronoprogramma” ha detto Colao recentemente ricordando che dopo la notifica formale alla Ue (l’8 novembre) ora si attende la decisione della Commissione europea per fine dicembre. “A gennaio 2022 pubblicheremo i bandi, entro giugno saranno aggiudicati, così da rispettare la prima milestone europea”. Entro fine novembre poi è atteso il provvedimento dell’Agcom che regolamenterà le condizioni di accesso wholesale alle reti finanziate.

Per costruire i bandi il modello a concessione usato nel 2015 per le aree bianche va in soffitta. Lo Stato finanzierà la realizzazione delle infrastrutture di rete end-to-end in grado di fornire accesso wholesale” e “il modello scelto è quello ad incentivo”. In questo quadro l’ipotesi di un ‘ritorno al futuro’ con Tim che torna a somigliare alla Sip (ma evoluta con la fibra), separa la rete che si apre a tutti gli operatori secondo il modello wholesale dai servizi sui quali si svilupperà la concorrenza, prende senso e – secondo alcuni osservatori sia nel mondo della finanza che in quello politico – dopo tanto parlarne questo è l’unico Governo che potrebbe impostare il percorso che potrebbe traguardare in un ‘modello Terna’ anche per le tlc.

La palla è nel campo dell’ad Luigi Gubitosi e il manager ha già detto che: “unica, due, tre, quattro: l’importante è che si faccia e il Governo intende farla e credo in tempi rapidi”. – La rete internet di quinta generazione (5G): è l’abilitatore di tante altre cose, a partire dalla cosiddetto Internet delle cose. Il PNRR propone lo sviluppo di un’infrastruttura di reti fisse e mobili ad altissima capacità nella Missione n. 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” per la quale, in totale, sono stanziati 49,86 miliardi, di cui 40,32 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 0,8 dal programma REACT-EU e 8,74 dal Fondo complementare europeo.

Il piano Italia a 5G in senso stretto mette sul piatto 2 miliardi per incentivare la diffusione sull’intero territorio nazionale di reti mobilicon 150 Mbit/s in downlink e 50 Mbit/s in uplink, in aree in cui non è presente, né lo sarà nei prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire connettività a 30 Mbit/s in tipiche condizioni di punta del traffico. Per Tim Gubitosi ha fissato l’obiettivo di coprire le principali città, destinazioni turistiche e distretti industriali e nel 2025 è prevista l’intera copertura nazionale 5G.

Secondo il rapporto “Smart Italy 5G – I benefici del 5G per l’economia italiana” genererà un contributo positivo sul Pil italiano pari a 393 miliardi di euro nel periodo 2021-2040. – Il Polo Strategico Nazionale. È il progetto del cloud nazionale. Il bando di gara sarà presentato “nei primi giorni del 2022″; entro il 2025 verrà completata la migrazione dei dati. Sono già state presentate delle proposte una di queste vede proprio in campo Tim, insieme a Leonardo e Sogei, sotto la regia di Cdp. Ma Tim ha anche una propria cloud company, Noovle, di fatto una startup i cui risultati nel terzo trimestre sono ” in linea con gli obiettivi di piano” e “si avvia a superare obiettivo 1 miliardo di ricavi entro 2024”. Si era parlato di una valorizzazione, con nuovi soci in arrivo e una possibile quotazione in futuro.

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