“Chiunque abbia la testa sulle spalle s’inquieta” per le imminenti presidenziali americane, “spera ma stenta a credere che l’assalto trumpiano fallisca l’obiettivo senza precedenti: il ritorno, la replica se possibile peggiore e più deflagrante della prima esibizione.
E ci si domanda: perché è anche solo possibile questo esito infausto?” Ne parla sul Foglio Giuliano Ferrara, secondo il quale “una spiegazione semplice e convincente è quella offerta da Leon Wieseltier: la democrazia senza spada, quella di Weimar, per intenderci, è fatta apposta per la Machtergreifung, per la presa del potere da parte di chi la nega.
Insomma, quando non imponi il tuo potere democratico e non fai rispettare le sue regole e il suo spirito con qualcosa di diverso e più solido del proceduralismo e dello stato di diritto giuridico, allora devi aspettarti che l’uomo forte, il baro inveterato, sopravanzi e batta in breccia la democrazia debole, corretta, garantista ma impotente.
Se uno che ha subito due impeachment, che ha cercato di invalidare truffaldinamente e in flagranza di reato le elezioni, con la rivolta del 6 gennaio 2021 al Campidoglio e molto altro, che si è esposto come una vittima sacrificale a condanne pesanti in un tribunale non politicizzato, se un tipaccio di quel genere è autorizzato a proclamare che vuole combattere il nemico interno, mandargli contro l’esercito, che vuole deportare nei paesi di origine milioni di immigrati il primo giorno della sua presidenza, che intende perseguire i suoi nemici politici, mollare le alleanze storiche del paese, vuol dire che la democrazia è pronta a farsi travolgere, che è stanca, che i reagenti della divisione dei poteri e della Costituzione non funzionano più.
Una democrazia con la spada trova il modo, a quattro anni dal 6 gennaio, di fermare la corsa alla sua dissoluzione.
Oppure si predispone a essere ferita e imprigionata in un’altra logica”.