Il governo Draghi continua instancabile il lavoro per mettere in atto il programma di riforme e investimenti per il raggiungimento dei traguardi e dei target del Pnrr. Questa mattina a Palazzo Chigi il sottosegretario Garofoli ha presieduto una riunione tecnica alla quale hanno partecipato i capi di gabinetto dei ministeri per fare il punto della situazione.
Nel corso della riunione, viene riferito da Palazzo Chigi, si sono affrontati i temi relativi all’attuazione del programma di governo e all’attuazione del Pnrr ed è stato richiesto alle amministrazioni uno sforzo straordinario per i prossimi due mesi per raggiungere quanti più obiettivi possibili. In merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza, da parte dei capi di gabinetto è stata eseguita una ricognizione sullo stato dell’arte e sui tempi per raggiungere milestones e target del secondo semestre 2022. Il governo Draghi è al lavoro per accelerare e adottare tutte quelle misure che, sulla base delle scadenze e del cronoprogramma previsto dal Piano, possono essere anticipate dai ministeri a settembre e ottobre.
Per quanto riguarda l’attuazione del programma, dal 13 febbraio 2021 a oggi sono stati adottati 1.260 provvedimenti, di cui 532 solo negli otto mesi del 2022. Il Governo Draghi aveva ereditato dai precedenti esecutivi 679 provvedimenti da adottare relativi alla 18° legislatura che ad oggi sono stati ridotti a 129. I provvedimenti da “smaltire” relativi alla 17 legislatura erano 313, oggi sono 58. A questi si sono aggiunti quelli legati alle emergenze: 732 provvedimenti di cui 455 già adottati e 277 da adottare. L’obiettivo del governo è ridurre il più possibile i provvedimenti arretrati relativi alla legislatura che sta per concludersi. È stato chiesto uno sforzo eccezionale soprattutto a quelle amministrazioni che hanno lo stock di provvedimenti numericamente più pesante.
È difficile, viene fatto notare, pensare di arrivare all’azzeramento dello stock, obiettivo a cui potranno pervenire le amministrazioni con stock numericamente più esigui, ma è importante cercare di ridurre al minimo sia l’arretrato (in particolar modo della 18° legislatura) sia soprattutto i provvedimenti del governo in carica, all’attuazione dei quali (a partire dalla legge di bilancio) si chiede di dare una specifica priorità nei prossimi due mesi. Per questa ragione l’Ufficio del programma di governo ha elaborato target molto ambiziosi che portino ad una drastica riduzione dello stock della 18° legislatura con un target complessivo di 121 provvedimenti a settembre e 122 provvedimenti a ottobre.
Per ogni amministrazione sono stati elaborati target quantitativi, ma anche specifici con l’indicazione dei provvedimenti, avendo già provveduto ad escludere i decreti presenti nello stock con un termine di scadenza ai sensi di legge fissato per fine 2022 o addirittura per il 2023 oppure caratterizzati da un iter di adozione troppo lungo per essere perfezionato in due mesi ovvero ancora provvedimenti rispetto ai quali la singola amministrazione ha rappresentato la sussistenza di gravi problematicità attuative. Lo sforzo eccezionale è richiesto alle amministrazioni titolari del provvedimento, ma anche a tutte le altre nella funzione di concertanti.