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Giuseppe Argirò, AD Cva: “Possiamo aumentare il Pil con gli investimenti delle imprese italiane nell’idroelettrico. Lasciateci investire”

L’amministratore delegato di Compagnia Valdostana delle Acque (Cva) Giuseppe Argirò chiede al governo interventi per “un rilancio degli investimenti su un settore così strategico come quello dell’energia”.

Lo ha detto intervenendo allla ‘Cfo Utilities Conference’ di Agici in collaborazione con Accenture e la Divisione Banca Imi di Intesa Sanpaolo.

“C’è il 70% delle convenzioni sull’idroelettrico in scadenza – ha domandato- chi oggi non avendo un quadro definito del settore delle concessioni idroelettriche può permettersi di investire nel settore?”.

“Nonostante gli enunciati della Cop 28 – ha spiegato – non vedremo un euro sul 70% delle convenzioni in scadenza alle attuali condizioni”.

“Il tanto vituperato superbonus – ha proseguito – ha fatto il 4,2-4,4% del Pil nazionale e la crescita del Paese è data dalle fatture sul superbonus”.

“Vogliamo compensarlo con il rilancio degli investimenti su un settore così strategico come quello energetico?”, si è chiesto il manager.

Occorre “consentire di far partire oggi gli investimenti senza attendere procedure incerte che porteranno a enormi contenziosi, impedendo la pianificazione degli investimenti in assenza di certezze”.

“La normativa vigente – spiega – prevede l’immediata partenza delle gare, unico paese in Europa ad avviare questo processo”. “Con le procedure previste – afferma – e l’entità degli interessi in campo è inevitabile che ci saranno contenziosi che andranno avanti per qualche anno”.

Secondo il manager “a fronte di investimenti di miliardi, le spese di progettazione per la componente delle opere civili valgono centinaia di milioni di euro e nessun operatore, uscente o potenzialmente subentrante, investirà finché non ci sarà la certezza temporale delle concessioni”. “In questa situazione – conclude – si rischia di bloccare fino al 2030-2032 investimenti che valgono fino a 15 miliardi di euro”.

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