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Gianmarco Mazzi (Arena di Verona): «5.000 persone finalmente in presenza: con il concerto de Il Volo ripartono ufficialmente gli eventi live in Italia»

Gianmarco Mazzi, amministratore delegato e direttore artistico di Arena di Verona Srl, la società che organizza la stagione degli eventi “live & TV” all’Arena, non nasconde la soddisfazione, ai microfoni di Adnkronos, per il percorso che ha portato l’iniziale tetto delle mille presenze ad una capienza di 6000 persone e il coprifuoco ad essere spostato alle 2 di notte per i possessori del biglietto dell’evento di sabato, con il concerto de Il Volo.

«Il concerto di sabato del Volo è senza dubbio la ripartenza dei grandi eventi live in Italia. Ci saranno almeno 5.000 persone, il concerto andrà anche in diretta su Rai1 e, cosa molto importante, ne verrà tratto uno speciale che andrà in onda dopo qualche giorno sulla Pbs, la rete pubblica Usa che fa 90 milioni di spettatori nel giorno medio, e che sarà una vetrina importantissima per l’Arena, per la città di Verona e per l’Italia intera».

«Certo, ora guardiamo al green pass e speriamo che porti all’annullamento delle norme sul distanziamento», sottolinea Mazzi, che ora riesce a intravedere la luce in fondo al tunnel per un graduale ritorno alla normalità. «Un grande passo verso la tanto agognata normalità: per il live di sabato ma anche per quelli di domenica e lunedì di Emma ritroveremo finalmente l’Arena come l’abbiamo sempre vista, con il pubblico sia platea che sulle gradinate. Anche se tutti saranno distanziati di un metro, l’effetto sarà molto vicino alla normalità pre-Covid. A settembre, gli eventi per la Settimana della Musica erano stati realizzati con un palco centrale e con circa 4-4.500 persone distanziate tutto intorno. Ora c’è un deciso passo in avanti».

Anche a proposito del coprifuoco, per cui ci è voluto un grande lavoro di mediazione. «Abbiamo fatto capire che proporre di realizzare un evento musicale a giugno con coprifuoco alle 22 era un segnale di grande disattenzione e incompetenza, perché il sole a giugno tramonta alle 21 e anche oltre. Grazie alla determinazione del sindaco Sboarina e all’impegno del sottosegretario Borgonzoni siamo riusciti ad ottenere l’ordinanza per il coprifuoco alle 2 per sabato e all’1 di notte per il concerto di Emma di domenica. Poi dal 7 giugno diventerà la normalità».

Grazie anche alle nuove regole meno restrittive, la programmazione estiva dell’Arena di Verona è serratissima, dopo un anno in cui comunque sono stati prodotti numerosi eventi, anche con il pubblico. «Contiamo di utilizzare tutte le date che non verranno occupate dalle 42 rappresentazioni d’Opera e dalle relative prove. Avremo circa 35 tra concerti pop, eventi live ripresi dalla tv, one man show. Noi in realtà non ci siamo mai fermati. L’anno scorso siamo stati l’unica venue al mondo che ha fatto eventi con 4.500 persone live. E grazie ad un protocollo molto accurato non si è verificato nessun contagio in Arena. Nessuno». E non a caso quest’anno l’Arena ospiterà anche uno dei test decisivi per un vero ritorno alla normalità. «Il Power Hits di Rtl 102.5 del 31 agosto verrà effettuato, in collaborazione con istituzioni scientifiche e sanitarie, a capienza piena, tra le 10 e le 11 mila persone, con test prima e dopo, per vedere come superare l’era Covid».

Ma prima di allora, con una capienza fino a 6000 persone sfileranno in Arena dopo Il Volo ed Emma Marrone, anche Francesco Gabbani, la reunion di Benji&Fede, lo show di Enrico Brignano, quello per i 25 anni di carriera di Carmen Consoli, solo per citarne alcuni. «E il mio sogno – confessa Mazzi – è di portare in Arena entro settembre anche Patti Smith. È un’icona e sarebbe un grande segnale per un ritorno ai tour internazionali». E a proposito di eventi internazionali, Mazzi non dimentica l’Eurovision Song Contest, che nel 2022 verrà ospitato in Italia dopo la vittoria dei Maneskin. Fu lui stesso a riportare l’Eurovision in Italia, nel 2011, format che conosce alla perfezione. Per cui l’Arena di Verona, con le attuali regole dell’Esc, non potrebbe diventarne sede per la prossima edizione.

«È una macchina molto complessa e con regole rigidissime, richiede un anno di preparazione e mesi di preproduzione. Bloccare l’Arena per due mesi fino a maggio non è facile. E ci sarebbe l’incognita maltempo. Per come è concepito il fomat dell’Esc sarebbe difficile ospitarlo in Arena. Diciamo che sarebbe possibile se in nome di una location così suggestiva e unica al mondo, Ebu accettasse di modificare il format. Ma mai dire mai…», conclude Mazzi sorridendo.

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