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Entro due anni dovremmo recuperare il reddito di 15 anni fa | L’analisi

Il Pil pro capite dell’Italia è cresciuto negli ultimi 3 anni più che nell’area euro e, particolar modo, più che in Germania e Francia. Questa accelerazione consente al tenore medio di vita degli italiani di approssimarsi al livello detenuto 15 anni fa, prima della crisi finanziaria globale e di quella dei debiti sovrani nell’area euro. Ci manca ancora un 3% per allinearci pienamente a quel lontano benchmark. Ai ritmi di crescita attesi dalla Commissione, questo modesto obiettivo si centrerebbe tra il 2024 e il 2025.

Per costruzione, il Pil pro capite riflette gli andamenti del Pil (numeratore) e della popolazione (denominatore). Nel triennio 2020-2022, il calo della popolazione italiana si è contrapposto a evoluzioni demografiche positive in Germania e, soprattutto, Francia. Ciò, aggiungendosi alla buona dinamica del Pil, ha inciso in misura determinante sul far emergere un vantaggio nell’evoluzione del Pil per abitante italiano.

Ma il calo demografico, riducendo la popolazione attiva, non è un fattore negativo per la crescita del Pil pro capite? Sì, a meno che non venga compensato da miglioramenti delle altre diverse variabili che influiscono sul tenore di vita. Un esempio è quello che è avvenuto nell’ultimo triennio nel favorire la più marcata dinamica italiana rispetto a tedeschi e francesi. Nei confronti della Germania, la più elevata crescita del Pil pro capite ha riflesso la maggiore intensità di lavoro degli italiani (ore per occupato) su cui ha presumibilmente inciso la più forte ripresa italiana.

Oltre a ciò, invero, ha influito la circostanza che la riduzione della quota di persone in età di lavoro sulla popolazione (fattore negativo) è stata nel nostro paese inferiore a quella sperimentata dalla Germania. Rispetto alla Francia, invece, è stata la produttività oraria a trainare la nostra migliore performance. In definitiva, la recente esperienza mostra che gli effetti della demografia, in termini di calo degli attivi, cominciano a colpire altrove. Oltre a ciò, produttività, intensità di lavoro (connessa a un positivo ciclo economico) e partecipazione attiva al lavoro (donne e immigrati) sono le leve per più che compensare gli impulsi sfavorevoli della demografia. La prospettiva circa la prosecuzione del recupero italiano rispetto ai partner dipende in modo cruciale da queste variabili. 

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