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Energia: inaugurata la nave rigassificatrice BW Singapore a Ravenna | L’iniziativa

È stata inaugurata oggi a Ravenna la nave rigassificatrice BW Singapore, pronta a entrare in servizio.

“Quello di oggi è un traguardo davvero importante non solo per l’Emilia-Romagna, ma per tutta l’Italia. Si tratta di un’infrastruttura realizzata nei tempi rapidi che ci eravamo prefissati, grazie a una proficua collaborazione istituzionale che fin da subito ha visto tutti lavorare insieme in nome dell’interesse del Paese. E che consentirà all’Italia di essere sempre più autonoma dal punto di vista energetico, con una ricaduta positiva concreta per imprese e famiglie alle prese con gli aumenti di questi mesi. Un risultato che ci rende orgogliosi e conferma il ruolo strategico dell’Emilia-Romagna e del porto di Ravenna”, ha dichiarato il governatore emiliano-romagnolo Michele de Pascale.

Alla cerimonia erano presenti il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.

La BW Singapore era stata acquistata da Snam nel 2022, all’indomani della crisi energetica causata dall’invasione russa dell’Ucraina. È dotata, come l’Italis Lng già in esercizio a Piombino, di una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi l’anno.

Attraverso la sua entrata in esercizio, la capacità complessiva di rigassificazione dell’Italia salirà a 28 miliardi di metri cubi l’anno, volume equivalente a quanto importato dalla Russia nel 2021 e pari al 45% della domanda nazionale di gas.

“Con l’avvio, ormai prossimo, della BW Singapore si conclude un percorso complesso e ambizioso, nel quale l’Emilia-Romagna e Ravenna rivestono un ruolo davvero strategico. Beneficiario sarà l’intero Paese, in sofferenza per i costi dell’energia, non più sostenibili. La città di Ravenna, in particolare, potrà mettere al servizio di tutti il suo importante know-how proprio sui temi dell’energia e della transizione energetica. Vogliamo ribadire che questo rigassificatore è una delle opere più controllate d’Italia: c’è stata, e continuerà a esserci, massima attenzione ai cantieri, al lavoro e alla sua organizzazione. Tutto questo parallelamente all’individuazione e realizzazione degli interventi necessari a garantire la sicurezza, il rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema marino”, ha aggiunto de Pascale.

L’investimento complessivo, ricorda l’ente, supera di poco il miliardo di euro e i lavori hanno impiegato fino a 1.200 persone.

La stima di Snam è che ogni anno l’esercizio del rigassificatore si tradurrà in costi diretti pari a circa 30 milioni di euro per servizi tecnico-nautici, gestione della piattaforma e monitoraggi ambientali.

Nella realizzazione del progetto, sono state privilegiate aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo. Sono stati sfruttati quanto più possibile asset già esistenti (emersi e sommersi), elettrificando ogni consumo possibile e utilizzando la tecnica trenchless per la posa delle condotte senza scavo, riducendo così l’impatto sulla linea di costa.

A tutto questo si aggiunge un’intensa attività di monitoraggio ambientale, per la quale sono stati considerati 70mila parametri sull’area onshore e 20mila su quella offshore, anche grazie al coinvolgimento di oltre 20 ditte esterne, 3 realtà universitarie e 10 laboratori di analisi.

“Con l’avvio del terminale di Ravenna, aggiungiamo un altro elemento di fondamentale importanza al percorso di messa in sicurezza del Paese degli approvvigionamenti energetici, iniziato all’indomani della crisi russo-ucraina e reso possibile dallo sforzo congiunto delle istituzioni e delle imprese, a livello nazionale e locale”, ha commentato Venier.

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