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Roberto Cingolani (ministro Transizione ecologica): «Acciaierie d’Italia resta l’unico responsabile degli eventuali danni all’ambiente e alla salute»

Un decreto del Ministero della Transizione ecologica, guidato da Roberto Cingolani, ha disposto la «messa fuori produzione della batteria n. 12 nei tempi tecnici strettamente necessari, e comunque non superiori a 60 giorni a partire dal 1 luglio 2021» per Acciaierie d’Italia, la società tra ArcelorMittal Italia e Invitalia che gestisce gli impianti ex Ilva di Taranto. La batteria 12 della cokeria è quella che Acciaierie d’Italia avrebbe dovuto adeguare alle prescrizioni ambientali dell’Aia entro la fine dello scorso giugno.

Prima che arrivasse questa scadenza, l’azienda aveva chiesto al ministero una proroga, motivando – anche per il blocco lavori causato dal Covid – l’impossibilità di finire i lavori a fine giugno 2021. Cingolani, però, con un precedente decreto, aveva confermato la data di termine lavori e disposto che l’azienda siderurgica, in difetto di adempimento alla tempistica fissata, avrebbe dovuto fermare la batteria che produce il coke – che serve ad alimentare gli altiforni – dall’1 luglio 2021 e completare la fermata in 10 giorni. Acciaierie d’Italia ha subito impugnato il ricorso al Tar del Lazio.

Quest’ultimo, con un provvedimento delle scorse settimane, ha invitato il ministero a riesaminare le sue decisioni fissando altresì l’udienza di merito sul ricorso a novembre prossimo. In udienza al Tar, Acciaierie d’Italia ha portato anche un parere dell’Ispra circa l’impossibilità di fermare la batteria 12 della cokeria in 10 giorni. Il ministro Cingolani scrive nel decreto che «è inutilmente decorso il termine del 30 giugno 2021, previsto dal Dpcm 29 settembre 2017» per l’attuazione delle prescrizioni riferite sia alla batteria 12 che alla “doccia” 6.

Cingolani afferma che si è preso atto del rapporto Ispra che asserisce che non sono possibili soluzioni tecniche alternative a quelle proposte dal gestore, appunto Acciaierie d’Italia, con tempistiche inferiori a 60 giorni dall’1 luglio 2021. Il ministro della Transizione ecologica stabilisce inoltre nel decreto (7 pagine) che «il gestore resta l’unico responsabile degli eventuali danni all’ambiente e alla salute in conseguenza della tempistica necessaria alla messa fuori produzione della batteria n. 12 oltre il termine del 30 giugno 2021».

«Il rispetto e lo stato di avanzamento delle attività volte alla messa fuori produzione della batteria n. 12 con le tempistiche e le modalità riportate» conclude Cingolani «devono essere costantemente fatto oggetto di controllo da parte di Ispra nell’ambito delle verifiche di competenza, i cui esiti dovranno essere trasmessi tempestivamente al Ministero della transizione ecologica». I 60 giorni stanno quasi per scadere è la data di fine agosto è anche quella che ha indicato il Tar del Lazio nel suo provvedimento.

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