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Carlo Bonomi (Presidente Confindustria): «Basta ai vecchi vizi di ideologia e politica. Andiamo avanti sulle riforme»

“Lancio un appello, al sindacato e al governo: è l’ora della responsabilità, per tutti. Non possiamo permetterci, proprio adesso, di ricadere nei vecchi vizi dell’ideologia e della politica…”. Lo afferma Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in un’intervista a “La Stampa”.

“E’ un periodo delicato per il Paese – aggiunge – sono molto preoccupato perché vedo due pericoli all’orizzonte. Il primo pericolo è la sanità – sottolinea – non possiamo rischiare che in autunno parta la quarta ondata o scattino nuovi lockdown. Contro le varianti e l’indice di trasmissibilità che cresce a dismisura serve grande rigore, e invece vedo comportamenti dissennati, nel sindacato, che fa resistenze assurde sull’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro, e anche nel governo, con il ministro Bianchi che concede addirittura il tampone gratuito ai professori che non si vogliono vaccinare. A questo punto che facciamo, lo diamo gratis a tutti?”.

Il secondo pericolo, secondo il presidente degli industriali, è sul piano politico. “Dal 3 agosto è iniziato il semestre bianco – evidenzia – e le riforme più urgenti, dal fisco alla concorrenza, dalle politiche attive agli ammortizzatori sociali, si sono già bloccate. I partiti cominciano a sventolare le solite bandierine e i soliti distinguo”. 

In merito alle polemiche sul Green Pass, ed in particolare sulla posizione del leader della Cgil, Maurizio Landini, Bonomi afferma: “E’ una posizione che non condivido e che mi lascia perplesso. Un sindacato dovrebbe tutelare tutti i lavoratori. E anche l’impresa che è un valore sociale, non solo per chi ci lavora, ma anche per le persone e i territori che gli stanno intorno. Come si fa a non capire che non vaccinarsi e rifiutare il Green Pass è un danno per la collettività? Vorrei un sindacato moderno, con cui costruire insieme il futuro del mondo del lavoro, e invece lo trovo antagonista”.

Al mondo politico, Bonomi ricorda che “i fondi Ue del Next Generation Eu sono fondamentali per noi, e questo ormai lo abbiamo capito tutti. Ma qui l’incognita si chiama semestre bianco. Dal 3 agosto il Capo dello Stato non può più sciogliere le Camere. E dal 3 agosto, guarda caso, i partiti hanno già cominciato ad azionare il freno sulle riforme, rallentando l’attuazione del Pnrr. Abbiamo in ballo 51 azioni-obiettivo di qui alla fine dell’anno, e poi riforme come fisco, concorrenza, ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, previdenza. Tutte leve essenziali, che le forze di maggioranza stanno bloccando con i soliti ‘distinguo’. Se a tutto questo – conclude – aggiungiamo che a ottobre partirà la tornata elettorale delle amministrative, lei capisce bene perché siamo inquieti: qui il rischio è che si fermi tutto”.

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