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Angelica Donati, Presidente Ance Giovani: “La generazione persa che dobbiamo salvare” | Stati Generali della Ripartenza

Nella giornata del 24 novembre, la Presidente Ance Giovani e Donati Immobiliari Group, Angelica Krystle Donati, ha dialogato con Elena Ugolini, Responsabile Generale Scuole Malpighi, già sottosegretario al Ministero della Pubblica Istruzione, durante il panel La formazione come asset strategico del Paese: il ruolo delle nuove generazioni e i valori (perduti?)”, nel corso degli Stati Generali della Ripartenza organizzati a Bologna dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia.

In merito ai motivi per i quali le nuove generazioni abbiano difficoltà ad emergere nel modo del lavoro ed in che modo gli adulti con esperienza possano diventare un trampolino di lancio e non un freno, Angelica Donati risponde: “E’ abbastanza complicata come domanda… più che altro è difficile dare una risposta molto sintetica ma ci provo. Innanzitutto grazie per l’invito, sono veramente felice di essere qui e grazie per questa domanda perché tratta un tema, che è il tema di questo Panel, che mi è particolarmente a cuore”.

“Allora, i giovani sono in difficoltà in generale e sono in difficoltà nello specifico nel mio settore, quello delle costruzioni. Quindi, se mi permettete, farei una breve considerazione generale e poi verrei a quello che conosco meglio. Allora, in generale, è molto chiaro che c’è qualcosa nel nostro sistema formativo che non funziona e questo è reso evidente in maniera eclatante dal dato dei neet che in Italia sono il 20% della popolazione giovanile. I neet sono i ragazzi che non studiano e che non lavorano, che sono quindi una generazione che si sta precludendo un futuro, una generazione persa. 2 milioni di neet in Italia è un numero altissimo ed è il secondo numero peggiore in tutta Europa”.

E poi aggiunge: “E quindi questo ci fa capire che il nostro sistema formativo sta fallendo con questi ragazzi perché probabilmente, questa è una mia interpretazione anche dal vissuto da imprenditrice in prima linea in azienda, li stiamo preparando in maniera inadeguata ad immettersi poi nel mondo del lavoro, e quindi bisogna costruire un dialogo costruttivo con il mondo anche della Formazione, non solo con gli istituti ma anche con le istituzioni che poi dettano le regole e tracciano il percorso per far sì che i ragazzi nelle scuole vengano armati delle migliori armi per poter affrontare il loro futuro inserimento in campo lavorativo, qualunque esso sia, e questo è il primo punto”.

“Il secondo punto è che al giorno d’oggi – prosegue Angelica Donati – c’è molta disillusione verso quei lavori che storicamente hanno costituito la spina dorsale di questo paese, perché noi siamo un paese di manifatturieri, un paese con un settore edile che ha un peso molto importante e lo si è visto in particolar modo con la rinascita del settore delle costruzioni dopo la pandemia, e parlo delle costruzioni perché è quello che vedo tutti i giorni e quindi è un esempio, ma se ne possono citare tanti come noi, nella manifattura per esempio, dove i datori lavoro non trovano personale qualificato che voglia o che possa riempire questi ruoli e quindi abbiamo il paradosso di ragazzi con delle lauree stupende che non trovano lavoro e datore di lavoro disponibili a pagare stipendi importanti senza lavoratori disponibili ad entrare nelle loro imprese”.

“Noi, come tessuto imprenditoriale, non possiamo solo lamentarci dello scollamento tra domanda e offerta nel mondo formativo ma dobbiamo fare anche la nostra parte perché, e parlo per me e per il mio settore rappresentando un comparto che è storicamente considerato vetusto, sporco, povero… beh non è più così, non è povero perché il nostro contratto è uno dei più ricchi che c’è in Italia, non è sporco perché, nel perdere anche la vetustà nell’innovarsi e nell’industrializzarsi, il lavoratore in Costruzioni non è il muratore vecchio stile che si può immaginare, certo ce ne sono alcuni ancora e ce ne saranno sempre, ma sempre di più ci sono ruoli molto tecnici, molto specializzati, molto tecnologici che stanno sempre di più crescendo e servono sempre di più”.

“E visto che siamo in un panel di tutte le donne lo devo dire, si sta anche sfatando il mito del comparto delle costruzioni come un settore solo per uomini, perché più ci digitalizziamo, più ci tecnologicizziamo più diventa gender neutral e quindi bisogna far passare il concetto che è un settore che deve e può essere stimolante per giovani e per donne. Noi come Ance Giovani, e concludo questo intervento, ci stiamo muovendo in prima linea nelle scuole perché pensiamo che sia importante chiaramente influire su chi poi sceglie come verranno formati, ma anche andare lì e portare la nostra testimonianza in prima persona come giovani o giovani un po’ più attempati come me che lavorano e trovano grande soddisfazione nelle loro aziende in questo settore”.

“Quindi, – continua Angelica Donati – noi abbiamo un tessuto capillare di giovani imprenditori dell’Ance che vanno nelle scuole medie perché ci siamo resi conto che quando sono al liceo è già troppo tardi. Bisogna andare nelle scuole medie per convincere i ragazzi a intraprendere dei percorsi di studio che potrebbero portarli poi in futuro a fare il nostro lavoro, che sia da ingegneri, architetti o da tecnici o quel che sia perché, se non li contamini quando hanno 13 anni, quando stanno scegliendo il loro indirizzo per la scuola media superiore, è già troppo tardi perché poi le porte si chiudono”.

In merito alla scuola, Angelica Donati afferma: “È un po’ complicato pensare a due aggettivi sulla scuola. Magari faccio un piccolo commento piuttosto che due aggettivi perché condivido assolutamente che uno dei problemi è anche questa standardizzazione di indirizzi, di scelta di indirizzi, più che di percorsi formativi. E spesso è colpa delle famiglie perché, sperando di far bene per i loro figli, li spingono a fare delle scelte che magari non sono quelle che più si addicono alle capacità e all’interesse e alle volontà dei ragazzi. E quindi è per questo che quando noi facciamo attività di orientamento e di proselitismo nelle scuole lo vogliamo fare verso i genitori, non solo verso i ragazzi. Perché sono i genitori che in primis devono essere convinti delle scelte che faranno i loro figli perché i bambini a 13 anni non scelgono da soli. Sono i genitori a scegliere per loro, questo è chiaro”.

“E poi l’altra cosa è il coinvolgimento. – conclude il suo intervento Angelica Donati – Ecco, magari un aggettivo che posso dare, non è un aggettivo ma una parola che posso dare è “coinvolgimento” durante il percorso formativo anche di un contatto con il mondo produttivo. Perché è verissimo quello che diceva la Presidente Finocchiaro cioè che è fondamentale che ci sia una formazione continua. E noi, per esempio, come comparto delle costruzioni lo abbiamo perché siamo fortunatissimi ad avere le scuole Edili che sono un centro di formazione gratuito e di altissimo livello che sono a servizio delle imprese di costruzioni e di tutti i loro dipendenti. Ma ancor di più nel passaggio precedente, quindi nel passaggio dell’istruzione, vorremmo che ci fosse più contatto a livello scolastico ma anche universitario con le realtà che poi potrebbero essere le realtà di lavoro di questi ragazzi. Ad esempio, a livello universitario, gli studenti di ingegneria non vedono mai i cantieri e questo è un problema enorme. Noi come imprese in prima linea abbiamo un problema enorme. Ci mettiamo lì e li portiamo nei nostri cantieri perché devono capire quale potrebbe essere un ambito di sbocco per loro. Non ho risposto come voleva lei ma ci tenevo a sottolineare queste due cose”.

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