“I nostri mercati dei capitali continuano a essere molto sottodimensionati rispetto alla nostra economia, alle esigenze delle imprese e dei consumatori. L’anno scorso l’Italia è stata penultima tra i Paesi più sviluppati in Europa per emissioni azionarie, i volumi di intermediazione sulle società small e mid cap sono diminuiti del 17% e di conseguenza i loro multipli sono scesi, portandosi intorno alle 10 volte. Ancora, solo il 10% degli investitori istituzionali è italiano. Abbiamo tanti investitori internazionali, che come sappiamo però a volte possono essere opportunistici. Ci manca quello zoccolo duro degli investitori domestici, circa il 20% in Francia e Germania e quasi 50% nel nord Europa, che è fondamentale per le operazioni delle small cap”.
Così Andrea Vismara, amministratore delegato di Equita G., delinea il quadro dei mercati dei capitali italiani, aprendo la presentazione dell’ottavo osservatorio del gruppo. “Pochissimi anche i soggetti che fanno ricerca sulle società quotate: sono solo un terzo le società con capitalizzazione inferiore al miliardo che hanno tre o più ricerche sul proprio titolo”, e questo ostacola gli investimenti, prosegue Vismara. “Infine, la riduzione della ricchezza pro capite delle famiglie italiane è lo specchio della mancanza dell’educazione finanziaria degli italiani”.