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[Lo scenario] Il Washington Post: «La guerra sarà lunga e la ripresa dell’Europa affonderà» 

Si continuano a fare ipotesi sullo sviluppo della guerra in Ucraina e sulle conseguenze che il conflitto potrebbe avere sul resto del mondo. Secondo il Washington Post, uno degli scenari più probabile potrebbe vedere il governo ucraino in esilio e una lunga guerra di resistenza contro gli occupanti russi. A Washington e nelle capitali europee, si prevede «che l’esercito russo annullerà le sue prime perdite, ponendo le basi per una lunga e sanguinosa insurrezione» e «i modi in cui i Paesi occidentali sosterrebbero una resistenza ucraina stanno cominciando a prendere forma».

Primo passo, «aiutare a stabilire e sostenere un governo in esilio, che potrebbe dirigere le operazioni di guerriglia contro gli occupanti russi», perché «se gli Stati Uniti e i loro alleati scegliessero di sostenere un’insurrezione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarebbe la forza fondamentale», per mantenere il morale del suo popolo e dirigere la resistenza all’occupazione.

L’economia dell’Europa affonderà

A quest’analisi strategica, il quotidiano ne accompagna un’altra, di taglio economico: le conseguenze della guerra «daranno un morso significativo alla ripresa economica globale quest’anno, con il maggiore impatto in Europa», rileva il giornale, spiegando che «è probabile che anche un aumento dei prezzi del petrolio a oltre 110 dollari al barile e rinnovate interruzioni della catena di approvvigionamento, inclusi nuovi problemi per l’industria automobilistica, aggraveranno l’inflazione negli Stati Uniti, già ai massimi da 40 anni».   

Fine della globalizzazione

Ma, «le conseguenze a lungo termine della guerra potrebbero essere più profonde» perché «anche prima che il presidente russo Vladimir Putin inviasse carri armati e missili verso l’Ucraina, anni di deterioramento delle relazioni Usa-Cina e il fallimento dei colloqui commerciali globali avevano bloccato una più stretta integrazione di finanza e flussi commerciali che era stata prevista durante il periodo di massimo splendore della globalizzazione».

Secondo diversi analisti interpellati dal Post, «è improbabile che ciò che verrà dopo rispecchi i blocchi distinti della Guerra Fredda», il quadro è incerto ma quel che si prospetta è «una forma di globalizzazione meno completa di quanto non avessimo ambizioni». L’Ucraina assorbe gran parte della prima pagina, dove trovano però spazio un servizio su come il Covid ha complicato l’accesso ai servizi di salute mentale e un articolo sul record di incidenti stradali mortali nell’area di Washington, ai massimi da 14 anni con un picco nei quartieri più poveri.  

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