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Tommaso Nannicini (senatore PD): «Serve il salario minimo a sostegno delle famiglie a basso reddito»

“Il salario minimo è una misura di giustizia sociale che era già nel programma del Pd nel 2018. Assieme ad altre proposte chiave per sostenere le famiglie a basso reddito: l’assegno unico, la pensione di garanzia per i giovani, gli aiuti alla non autosufficienza”.

Lo afferma il senatore del Pd, Tommaso Nannicini, in un’INTERVISTA a ‘La Repubblica’. Il Movimento 5 Stelle vorrebbe una paga oraria minima fissata per legge, ma Pd e sindacati sono contrari questo perché “se metti una cifra troppo bassa rischi la fuga dalla contrattazione collettiva, se è troppo alta la fuga nel sommerso – prosegue il senatore dem – in tutti i Paesi, il salario minimo non lo decide un politico in un talk show, ma una commissione composta da esperti e parti sociali”.

Per il presidente di Confindustria Bonomi le imprese sono in sofferenza e non possono permettersi né di alzare gli stipendi né di introdurre il salario minimo. “Una parte del mondo produttivo agita il fantasma degli anni ’70 e della spirale prezzi-salari, ma il vero fantasma da scacciare è quello degli anni ’90 – risponde – una stagnazione delle retribuzioni che arriverebbe dopo anni di crisi economica, anziché di boom e che sarebbe profondamente ingiusta a fronte di un’inflazione che cresce per fattori esterni come la guerra e di politiche economiche espansive che distribuiscono miliardi sul sistema delle imprese, da ultimo attraverso il Pnrr”.

“Perciò penso sia urgente che il governo promuova un patto con le parti sociali sul modello del protocollo Ciampi per coordinare politica economica e contrattazione collettiva. Senza, il Paese si ferma”, conclude Nannicini.

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