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Teresa Bellanova (Ministro dell’Agricoltura): «E’ sbagliato chiudere le scuole e tradire i commercianti»

La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, intervistata sulla Stampa da Fabio Martini, tiene il punto sulla richiesta del suo partito, Italia Viva, di rivedere gran parte del Dpcm appena varato: «Davanti a scelte così delicate e cruciali – dice – non si può dire ‘si fa così perché si deve fare’. Non è negoziabile il diritto-dovere, puntualmente derubricato, di disporre di dati scientifici e quadri di conoscenza su cui orientare la responsabilità delle scelte».

Il Pd si è sentito spiazzato dal vostro posizionamento a difesa di diversi “segmenti sociali”, soprattutto cinema e teatri, che avrebbero dovuto essere difesi dal ministro Franceschini? E comunque non pensa che sia irresponsabile soffiare sul fuoco dopo aver preso una decisione? «Nessuno soffia sul fuoco, tanto meno abbiamo i piedi in due scarpe. Ripeto quanto abbiamo sempre detto, inascoltati. La giornata di sabato mi ha segnato molto».

Cosa è accaduto veramente nelle ore in cui si sono decise le ultime misure? Un asse tra Pd, Speranza e una parte del Comitato tecnico-scientifico? «Piuttosto un asse tra ministri. Sabato ho ribadito, per tutta la giornata, che la chiusura dei ristoranti alle 18 fosse sbagliata, come peraltro indicavano le Regioni, e così quella di palestre, cinema, teatri. Lo stesso Cts, per voce del Ministro della Sanità che ha letto parte di un verbale, aveva avanzato dubbi sull’utilità della chiusura anticipata, segnalando il rischio che si potessero incentivare convivialità domestiche ben oltre i conviventi».

Scuole e ristoranti non sono oggettivamente luoghi pericolosi? «Chi ha fatto sforzi e investimenti per mettersi in regola e rispettare le norme non deve sentirsi tradito. E le scuole devono restare aperte. Pianificando meglio, insieme ai dirigenti scolastici, i trasporti. Uno snodo non aggirabile».

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