«Un viaggio complesso, una maratona. Non è uno sprint. Noi andiamo verso il verde, ma dobbiamo farlo senza rimanere al verde. Sembra una battuta, ma è una cosa molto seria. La sostenibilità e tutti gli investimenti che faremo per creare una situazione che ci consentirà nei prossimi 30 anni di decarbonizzare, devono essere compatibili anche con quello che richiede il mondo del lavoro e quello che richiedono i cittadini». Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani nel corso di ‘Officina Italia’, il settimanale della Tgr in onda su Rai3.
«È uno sforzo importante – ha aggiunto il ministro – e questi primi 5 anni del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, del Recovery plan, serviranno a partire molto rapidamente, creando infrastrutture e determinando la traiettoria. Dobbiamo partire bene e in fretta ricordandoci però che dobbiamo essere pronti in qualsiasi momento a vedere i cambiamenti a intercettarli e adattarci. La sfida è enorme, è una sfida mondiale, non solo nostra».
Quanto al tema della burocrazia e all’impegno per snellirla, Cingolani ha spiegato come il governo stia «lavorando moltissimo per velocizzare e migliorare le procedure e in alcuni casi semplificarle. È ovvio che non possiamo pensare di portare a termine progetti di questa portata nei tempi promessi se continueremo ad avere una burocrazia che, per dare un permesso, per fare un’operazione sostanzialmente di natura cartacea, impiega mille giorni. Questo innanzitutto scoraggia gli investitori, scoraggia le aziende», ha concluso il ministro.
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