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Stefano Quintarelli (presidente Agid): «L’Italia nel digitale è ancora il fanalino di coda in Europa»

L’Italia nel digitale è ancora il fanalino di coda in Europa. Questo emerge dai dati del rapporto Censis, che però testimoniano il tentativo di fare un passo avanti. Lo ha detto Stefano Quintarelli, il presidente Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), nel corso della presentazione del rapporto sulla digital life degli italiani di Censis-Lenovo. «Speriamo che questi numeri abbiano i loro effetti anche sull’indice DESI, che ogni anno ci vedo come. Con la pandemia, abbiamo vinto tante ritrosie nel digitale, non solo da parte degli utenti, ma anche da parte dei fornitori di servizi».

Quintarelli si è soffermato sui dati della ricerca che toccano la PA. L’85,3% dei cittadini spera che in un prossimo futuro possa dialogare via e-mail con gli uffici pubblici, l’85% che si possano richiedere documenti e certificati online, l’83,2% di poter pagare online in modo semplice e veloce tasse, bollettini e multe. Il 78,9% si aspetta di ricevere informazioni personalizzate via e-mail, sms o messaggi WhatsApp.

«Grazie al PNRR» ha detto ancora «sono state stanziate tante risorse e la digitalizzazione della PA è entrata pesantemente nell’agenda di Governo. Negli anni scorsi abbiamo messo le fondamenta. È il momento di agire». E ha ricordato poi i «25 milioni di utenti Spid, il 55% della popolazione italiana attiva».

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