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Vittorio Colao (ministro Innovazione tecnologica): «Grandi successi nell’ambito della transizione digitale»

Nei primi sei mesi di attività del governo Draghi, il Ministero dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale ha raggiunto grandi risultati dell’ambito della digitalizzazione. Vittorio Colao, a capo del ministero, si dice entusiasta per i successi ottenuti. «Abbiamo varato il Piano banda larga e la consultazione in tempi record, semplificato le regole per la realizzazione delle reti, riformato i poteri dell’agenzia digitale e le norme per interoperabilità, domicilio e notifiche digitali. Stiamo lanciando la migrazione a cloud e la modernizzazione dei servizi delle Pubbliche amministrazioni (Pa)» spiega.

«Con Salute» continua Colao «abbiamo rinvigorito visione e progetti per Digital Health e Telemedicina. Al G20 abbiamo ottenuto una dichiarazione d’impegno su identità digitale. E creato una squadra di esperte e esperti di reti, IT, diritti digitali, innovazione e legislazione digitale. Tutto in sei mesi», afferma in un’intervista al Corriere della Sera, aggiungendo che «con tutti i ministri condividiamo completamente la strategia e a tutte le cose che ho citato abbiamo lavorato con Mise, Mur, Istruzione, Giustizia, Interni, Salute, Economia, Infrastrutture, Funzione Pubblica, Autorità per la Sicurezza. Con confronti, certo, ma consapevolezza di dover fare assieme».

«La resistenza da vincere in Italia» precisa Colao «non è nella politica, ma nella ragnatela di norme e poteri amministrativi che tanti presidiano, quasi sempre in buona fede, e che rendono l’innovazione lenta e complicata. Dobbiamo adesso vincere i cuori di tutti e trasformarli in guardiani di principi futuri e non di regole pre-digitali. Già in autunno l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr) fornirà certificazioni online valide e gratuite, e da lì il passo per certificati e attributi digitali diretti tra amministrazioni sarà breve.

«Nel rispetto della Privacy, ma anche applicando il buon senso: se una Pa vuole avere i miei dati per erogarmi un servizio, è nel mio interesse che l’informazione passi in automatico, sempre tutelando i diritti fondamentali. Da sempre sono un sostenitore del binomio tech e valori. La nostra società può essere più inclusiva grazie alla tecnologia: pensiamo ai diritti delle persone con disabilità, degli anziani, di chi vive lontano dai presidi sanitari o da scuole specialistiche, o ai cittadini all’estero».

«Dalle consultazioni, alla proposta di referendum, alla erogazione di servizi sociali, alla telemedicina o teledidattica, possiamo dare a tutti opportunità uguali, indipendentemente da condizioni personali, sociali o localizzazione. Con il digitale si possono eliminare ingiustizie e abbattere barriere».

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