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Nel 2024 le retribuzioni sono cresciute del 3,1% sull’anno | L’analisi dell’Istat

Comunicato-OTTOBRE-DICEMBRE-2024

Nella media del 2024, l’indice delle retribuzioni orarie contrattuali è cresciuto del 3,1% rispetto all’anno precedente. Aumenti superiori alla media caratterizzano il comparto industriale (+4,6%) e quello dei servizi privati (+3,4%). Lo comunica l’Istat.

“Nella media del 2024, in concomitanza con una crescita molto debole dei prezzi, dopo due anni di marcato arretramento in termini reali, fanno registrare un primo sensibile miglioramento.

A livello settoriale la crescita è robusta nel settore privato, in particolar modo nel comparto industriale. Nel settore della pubblica amministrazione, a causa della mancanza di rinnovi contrattuali, la dinamica risulta pressocché stazionaria”, commenta l’Istituto.

Guardando il solo mese di dicembre 2024, l’indice delle retribuzioni contrattuali fa registrare una diminuzione su base annua che – spiega l’Istat – riflette l’anticipo dell’importo relativo al 2024 dell’indennità di vacanza contrattuale, erogato a dicembre 2023 per i dipendenti a tempo indeterminato delle amministrazioni statali, come previsto dal decreto 145 di quell’anno.

Nel settore privato, invece, la dinamica retributiva si conferma superiore al 4% per il terzo trimestre consecutivo.

Nello specifico, indica l’Istat, l’indice mensile delle retribuzioni contrattuali orarie a dicembre 2024 registra un aumento dello 0,1% rispetto a novembre e una diminuzione dello 0,6% rispetto a dicembre 2023; in particolare, si registra un aumento annuo del 4,8% per i dipendenti dell’industria e del 3,6% per quelli dei servizi privati, mentre si osserva una diminuzione del 14,1% per la pubblica amministrazione.

Nel dettaglio, gli aumenti tendenziali più elevati riguardano il settore metalmeccanico (+6,4%), il legno carta e stampa (+5,3%) e gli alimentari (+5,1%); nessun incremento per edilizia, farmacie private e telecomunicazioni.

Variazioni negative, nell’ordine del 20%, per i contratti del settore statale della pubblica amministrazione, a causa del confronto con dicembre 2023 quando era stata erogata in anticipo l’indennità di vacanza contrattuale relativa all’intero anno 2024 (a dicembre scorso per l’intero settore della Pa si registra un -14,1% che si confronta con il +20,8% di dicembre 2023).

6,6 MILIONI DIPENDENTI IN ATTESA DI RINNOVO DEL CONTRATTO

Alla fine di dicembre 2024, i contratti in attesa di rinnovo sono 28 e coinvolgono circa 6,6 milioni di dipendenti, il 50,8% dei dipendenti (quota invariata rispetto al mese precedente e in diminuzione rispetto a dicembre 2023, quando si era attestata al 51,5%).

Lo indica l’Istat, specificando che il tempo medio di attesa di rinnovo, per i lavoratori con contratto scaduto, è diminuito dai 34,1 mesi di gennaio 2024 ai 21,7 mesi di dicembre 2024.

Invece, sempre alla fine di dicembre scorso, i 47 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 49,2% dei dipendenti (circa 6,4 milioni) e corrispondono al 47,3% del monte retributivo complessivo.

Nel corso del quarto trimestre 2024 sono stati recepiti 2 contratti (servizi portuali e tessili). Nello stesso periodo nessun contratto è scaduto.

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