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Mario Monti: «Ecco i tre motivi per cui Draghi non deve dimettersi»

Mario Monti indica tre ragioni per cui Mario Draghi non deve dimettersi (ma Monti è convinto che Draghi alla fine non lascerà Palazzo Chigi). In primo luogo, dice, per rispetto del Paese.

Quando una personalità esterna alla politica viene chiamata dal capo dello Stato e dal Parlamento a larghissima maggioranza a trarre il Paese da situazioni di grave emergenza, quella persona non accetta un prestigioso incarico, nel contesto di un cursus honorum, magari in attesa di una carica ancora più alta.

Nasce, ho sempre pensato, un vero rapporto morale tra quella persona e i cittadini.

In secondo luogo, è anche per rispetto della propria legacy, per salvaguardarla forte e luminosa come è oggi, che a mio parere il presidente Draghi non lascerà. Egli è stato chiamato a risolvere le difficoltà dell’Italia nel febbraio 2021.

Molto è stato realizzato finora dal suo governo, ma sotto il profilo economico, finanziario e delle riforme strutturali, il cammino è incompiuto. E mantiene aspetti di fragilità, che richiedono altro lavoro.

Ciò vale tanto per il consolidamento della finanza pubblica, quanto per l’attenzione, inadeguata, alla distribuzione dei redditi, anche attraverso un sistema fiscale più favorevole ai giovani e alle fasce deboli.

In terzo luogo, che cosa si direbbe dell’Italia all’estero, se si dovesse constatare che perfino l’italiano più credibile e rispettato decide di lasciare prima del tempo un impegno di così grande responsabilità?

Vogliamo uno scudo antispread o anche uno scudo contro atti inattesi dei più credibili protagonisti della vita italiana?

Per tutti questi motivi, faccio davvero fatica a immaginare che Mario Draghi rassegni in via definitiva le dimissioni da presidente del Consiglio. La forza della ragione, non solo la speranza, mi induce a credere che ciò non avverrà.

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