Non deve essere un shock, l’acclamata rivoluzione verde, ma deve «consentire alle nostre aziende di adeguarsi alle nuove sfide senza subire cali occupazionali o addirittura fallimenti delle aziende». A dichiararlo è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, alla presentazione del 35mo Rapporto Ice sul Commercio Estero e dell’Annuario 2021 Istat-Ice.
L’Italia è pronta a ripartire grazie alla spinta dell’export e al successo del Made in Italy. «L’immagine complessiva che ricaviamo dalle analisi Ice-Istat è quella di un Sistema Paese pronto a ripartire, che il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale intende continuare a sostenere con strumenti e iniziative mirate», il tutto grazie «regia unica alle attività di promozione e sostegno dell’export». Di Maio ha anche ricordato il ruolo del Patto per l’export, che «ridisegna le modalità di sostegno pubblico all’export, ne rivisita obiettivi e dotazione finanziaria, oggi pari a ben 5,4 miliardi di euro di risorse dirette».
«Il primo grazie va agli imprenditori italiani e ai loro dipendenti perché senza di loro non saremmo protagonisti assoluti della ripresa dell’export, è l’export che sta trainando la ripartenza». Di Maio ha ricordato il lavoro di questo ultimo anno e mezzo e la strategia del “Patto per l’export”: «È il frutto del dialogo con oltre 140 associazioni di categoria. Ridisegna le modalità di sostegno pubblico all’export, ne rivisita obiettivi e dotazione finanziaria, oggi pari a ben 5,4 miliardi di euro di risorse dirette. Le sue linee direttrici sono: transizione digitale, rafforzamento del capitale umano e crescita tecnologica».
«Micro, piccole e medie imprese rappresentano la spina dorsale del Made in Italy oltre 1 milione di imprese che impiegano più di 9 milioni di addetti, nei confronti delle quali intendiamo contribuire a colmare il persistente gap digitale e tecnologico. Nel primo trimestre 2021, le start-up innovative sono cresciute di oltre 660 unità, il 5,6 per cento in più rispetto al precedente trimestre, per un cifra complessiva di 12.561. Nel 2020, nonostante la crisi, abbiamo toccato, con 780», dice Di Maio.
Nel corso della presentazione, il presidente dell’Ice, Carlo Ferro, ha fatto sapere che le esportazioni italiane hanno fatto registrare un +19,8% nel primo quadrimestre 2021 (sui primi 4 mesi del 2020) e +4,2% (sui primi 4 mesi del 2019): un risultato superiore ai livelli pre Covid. Durante la pandemia, ha spiegato Ferro, nel confronto con gli altri Paesi, il contributo dell’export al Pil dell’Italia è stato meno sfavorevole di quello delle altre componenti, consumi e investimenti. «Fra i Paesi del G8 l’Italia è seconda per minor flessione dell’export», ha affermato Ferro secondo cui l’Italia ha performato molto meglio di Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, è intervenuto a margine. «L’eccellenza del Made in Italy ha prevalso anche durante la pandemia e oggi fa da volano alla ripartenza, le prospettive di ripresa del commercio mondiale sono solide. Dopo la brusca caduta, avvenuta nella fase della pandemia, si è verificata una situazione di ripresa e lo vediamo in maniera piuttosto chiara. Stiamo cercando di uscire, e stiamo riuscendo a uscire, da una situazione estremamente difficile. Gli stessi dati statistici danno una chiara testimonianza e questo è un elemento importante sul quale cercare di costruire la fase successiva cioè quella del recupero».