L’Unione europea è al lavoro su un piano – che presenterà mercoledì – per rispondere all’Inflation Reduction Act (Ira) statunitense da 369 miliardi di dollari che prevede regole sugli aiuti di Stato più flessibili e limiti meno rigidi per quel che riguarda i crediti d’imposta per gli investimenti verdi.
Secondo quanto riporta il Financial Times, la bozza del piano elaborato dalla Commissione Ue, prevede un allentamento ulteriore delle regole per sostenere gli investimenti delle aziende in nuovi impianti produttivi nei settori green, anche attraverso la creazione di agevolazioni fiscali. Inoltre, una parte degli 800 miliardi di euro del fondo europeo per la ripresa NextGenerationEu dovrebbe essere reindirizzata verso crediti d’imposta.
Le misure proposte per garantire la competitività dell’Ue devono ancora essere finalizzate ma arrivano dopo gli avvertimenti, da parte di vari governi europei e delle stesse istituzioni Ue, circa la possibilità che le aziende si trasferiscano dall’Unione europea agli Stati Uniti per approfittare dei sussidi green. Allentando le restrizioni sui crediti d’imposta, però, l’Ue sta sconfinando in un territorio controverso, perché sarà molto più facile per Paesi ricchi come la Germania distribuire incentivi fiscali per la transizione verde rispetto alle controparti con uno spazio fiscale piu’ limitato nell’Europa meridionale.
Gli Stati membri dell’Ue sono divisi sugli aiuti di Stato, in particolare sul se e per quanto tempo consentire di avere regole meno rigide. Alcuni Paesi del sud avvertono che questa mossa rischia di ribaltare la parita’ di condizioni aiutando in modo sproporzionato le Nazioni ricche a versare denaro nelle loro aziende. Un quadro temporaneo di crisi consentirebbe maggiori aiuti per tecnologie piu’ mature ed energie rinnovabili, andando oltre quelli gia’ definiti dalle attuali leggi sulle energie rinnovabili dell’Ue per includervi l’idrogeno verde e i biocarburanti, si legge nella bozza. “Le disposizioni sui benefici fiscali consentirebbero agli Stati membri di allineare i loro incentivi fiscali nazionali sulla base di uno schema comune, offrendo così maggiore trasparenza e prevedibilità alle imprese in tutta l’Ue”, secondo la proposta.
La bozza fa seguito a una lettera della vicepresidente esecutiva dell’Ue per la concorrenza, Margrethe Vestager, in cui ha riconosciuto che non tutti i Paesi hanno la stessa capacità di erogare aiuti di Stato. La Germania e la Francia hanno rappresentato il 77% degli aiuti concessi in base alle regole sulla concorrenza piu’ flessibili introdotte durante la pandemia, ha detto. Nella bozza si legge che Bruxelles mira a istituire un Fondo di sovranità europeo entro la metà di quest’anno per consentire a tutti i 27 governi di finanziare gli aiuti di Stato. “Per evitare di frammentare il mercato unico a causa dei diversi livelli di sostegno nazionale – e delle diverse capacità di concedere tale sostegno – devono esserci anche adeguati finanziamenti a livello dell’Ue per facilitare la transizione verde in tutta l’Unione nel suo insieme”, ha affermato Vestager.