Sono molti i leader europei intervenuti per esorcizzare le gravi affermazioni di Donald Trump che minaccia di dare in pasto a Putin i Paesi europei che non contribuiscono adeguatamente alle spese militari della NATO. Scholz definisce le frasi di Trump pericolose e irresponsabili. Borrell ha sottolineato come la Nato non può essere un ‘Alleanza “a la carte” secondo gli umori di un Presidente americano. Il neopremier polacco Donald Tusk considera l’intervento dell’ex presidente statunitense “una doccia fredda”.
Tace Giorgia Meloni e lascia parlare al suo posto Ignazio la Russa, che pur considerando le parole di Trump una forzatura, ritiene che vi sia un fondo di verità, consapevole evidentemente dei ritardi italiani nell’assolvere i propri impegni. Biden, da parte sua, ha stigmatizzato l’uscita di Trump come pericolosa e scioccante anche perchè The Donald dovrebbe spiegare l’uso che intenderebbe fare delle basi americane in Europa, concepite per la difesa comune e non per facilitare una politica imperialista americana .
Fatto sta che le modalità di partecipazione alla NATO e il suo funzionamento saranno al centro del dibattito americano e anche se dovesse vincere Biden gli europei non potranno sottrarsi in futuro ai loro impegni finanziari. In ogni caso, l’incertezza che grava sul destino dell’Alleanza dovrebbe spingere gli europei ad accelerare sul pedale della difesa comune, superando gli egoismi e le gelosie nazionali che finora ne hanno bloccato lo sviluppo.
Alcuni segnali di risveglio si cominciano a percepire, con il rafforzamento del “triangolo di Weimar” tra Francia Germania e Polonia e con un aumentato interesse per il ruolo scandinavo-baltico in funzione anti russa. In ogni caso tuttavia i maggiori impegni per la difesa degli europei avranno immediate conseguenze sui bilanci nazionali (a cominciare dal nostro) che dovranno distogliere risorse destinate al welfare o alla riduzione di tasse, per finanziare gli armamenti. A ciò si aggiungano gli enormi interessi che girano intorno all’ industria militare americana, che potrebbe vedere un temibile concorrente in un’Agenzia europea della difesa adeguatamente potenziata con la messa in comune di asset e capacita’ industriali di cui vari Paesi Ue dispongono.