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[L’anticipazione] Come funzionerà il pass vaccinale per gli spostamenti senza limiti. Ecco chi ne ha diritto e perché rischia il carcere chi lo falsifica. Nel decreto legge via libera anche ai ristoranti al chiuso e agli stadi. Leggi qui il documento integrale

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Si chiama ufficialmente “certificazione verde” e sara’ il pass per potersi spostare tra regioni di colore diverso.

Avra’ una durata di sei mesi per i vaccinati e i guariti e di 48 ore per chi si sottoporra’ a test antigenico o molecolare con esito negativo.

Chi lo falsifica rischia anche il carcere.

Il funzionamento della principale novita’ presente nella bozza del nuovo decreto e’ regolamentato dall’articolo 10 del provvedimento che nelle prossime ore sara’ discusso in consiglio dei ministri e che l’Osservatorio Riparte l’Italia è in grado di anticipare e pubblicare integralmente in anteprima.

La certificazione viene rilasciata gia’ alla somministrazione della prima dose di vaccino.

Sara’ in formato cartaceo o digitale e sara’ compilato dalla struttura presso la quale e’ stato effettuato il vaccino.

Nel documento, che confluira’ poi nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato, oltre ai dati anagrafici sara’ riportato anche il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste.

Per le persone guarite, il certificato sara’ rilasciato dalla struttura presso la quale e’ avvenuto il ricovero del paziente o, per i non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.

Il pass, pero’, cessa di avere validita’ qualora l’interessato risulti successivamente di nuovo positivo al Covid.

Le certificazioni di guarigione rilasciate prima dell’entrata in vigore del decreto avranno una validita’ di sei mesi dalla data indicata sulla certificazione.

Chi ha completato il ciclo di vaccinazione prima dell’entrata in vigore del nuovo provvedimento e non ha ricevuto alcuna certificazione, puo’ farne espressa richiesta alla struttura sanitaria o alla Regione o la Provincia.

Chi si sottoporra’ a test antigenico rapido o molecolare con esito negativo avra’ una certificazione verde della durata di 48 ore che sara’ rilasciato dalla struttura stessa che ha effettuato il tampone: strutture sanitarie pubbliche, private e accreditate, farmacie, medici di medicina generale o pediatri.

Il pass restera’ in vigore fino all’attivazione della piattaforma europea, nella quale saranno convogliati anche i certificati nazionali. a quel punto entrera’ in vigore il cosiddetto DGC-Digital Green Certificate, interoperabile a livello europeo.

Per chi falsifica il certificato c’e’ il rischio carcere: il comma 2 dell’articolo 13 prevede infatti che per tutti i reati di falso che hanno ad oggetto la certificazione verde Covid-19, le pene previste dagli articoli 476, 477, 479, 480, 481, 482, 489 del codice penale, anche se relativi ai documenti informatici di cui all’articolo 491 bis, sono aumentate di un terzo.

Ma non è l’unica novità contenuta nella bozza di decreto in corso di approvaizone.

Tornano le zone gialle, scuola superiore in presenza almeno al 60%, ristoranti aperti anche la sera ma solo all’aperto e con il coprifuoco che resta alle 22, via libera a teatri, cinema, sale da concerto e musei. E dal primo giugno si potra’ andare anche allo stadio, in non piu’ di mille persone.

La bozza del decreto legge conferma sostanzialmente quanto annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa di venerdi’ scorso e sara’ in vigore fino al 31 luglio, quando scadra’ anche lo stato d’emergenza, prorogato dunque per 3 mesi.

Il testo, se non cambiera’ nelle prossime ore, e’ un compromesso tra le diverse posizioni delle maggioranza, con il centrodestra e la Lega in particolare che continuano a chiedere maggiori aperture da subito e il posticipo del coprifuoco almeno alle 23, e l’ala piu’ prudente del governo, con il ministro della Salute Roberto Speranza che anche oggi ha sottolineato come il decreto rappresenti un “primo messaggio di fiducia al Paese” che pero’ richiede massima “prudenza, per non vanificare gli sforzi fatti finora”.

Ed e’ un compromesso anche tra le Regioni e il governo, soprattutto sulla scuola. Non ci sara’, infatti, il ritorno in presenza da lunedi’ per tutti gli studenti delle superiori.

Una soluzione “tecnicamente impraticabile” secondo i presidenti per due motivi: la capienza dei traporti pubblici ridotta al 50% per le normative anticovid e i limiti strutturali delle scuole italiane, che non consentono di rispettare le restrizioni con la presenza di tutti gli studenti. Nella bozza il governo prevede dunque dal 26 il ritorno in classe almeno al 50% per gli studenti delle superiori nelle zone rose e almeno al 60% e fino al 100% in quelle arancioni e gialle. Infanzia, elementari e medie saranno invece in presenza in tutta Italia.

E i governatori non potranno derogare a queste disposizioni se non in presenza di casi di “eccezionale e straordinaria gravita’” dovuti al virus. “L’obiettivo del governo – dice il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini – e’ quello di favorire il ritorno a scuola dei ragazzi e lo faremo gradualmente, in modo progressivo e sicuro”. “Conosciamo le difficolta’ – aggiunge il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – ma il nostro obiettivo da realizzare quanto prima e’ quello di riportare tutti in presenza al 100%”.

SPOSTAMENTI

Da lunedi’ tornano invece gli spostamenti tra le regioni gialle (e bianche, quando ci saranno), sospesi ormai da quasi 5 mesi. Si potra’ andare da un territorio all’altro o muoversi in ambito regionale ma fino al 15 giugno sara’ consentito un solo spostamento al giorno per andare a trovare amici o parenti tra le 5 e le 22, in massimo 4 persone oltre ai minorenni su cui si esercita la potesta’ genitoriale. In zona arancione, invece, si potra’ farlo solo in ambito comunale.

A CENA FUORI ALL’APERTO, DAL 1/6 ANCHE AL CHIUSO

Da lunedi’ si potra’ anche tornare a fare qualcosa che manca da mesi: cenare fuori al ristorante. Almeno nelle regioni gialle e “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto”. Chi non ha spazi all’esterno dovra’ attendere fino al 1 giugno, una decisione contro la quale si sono gia’ schierati oltre la Lega anche i manifestanti di ‘IoApro’: “il 26 apriremo comunque, senza rispettare coprifuoco ne pass” dicono.

TORNANO CINEMA, TEATRI E SPETTACOLI LIVE

Al chiuso si potra’ invece andare al cinema o assistere a spettacoli “in teatri, sale concerto, live club e altri locali” sulla base dei protocolli approvati dal Cts: prenotazione obbligatoria, un metro tra le persone, massimo 500 persone al chiuso e mille all’aperto. Per alcuni eventi potranno essere riservati solo a chi avra’ il certificato verde.

A GIUGNO ANCHE ALLO STADIO

Il cronoprogramma definito dal decreto, sempre se confermato dal Cdm, prevede poi il 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali, anche nei giorni festivi e prefestivi; dall’1 giugno quello delle palestre e anche degli stadi e dei palazzetti, con una capienza non superiore al 25% e comunque non oltre i mille all’aperto e 500 al chiuso; dal 1 luglio delle fiere, dei congressi, dei centri termali e dei parchi a tema.

CONTROLLI NELLE ZONE DELLA MOVIDA

Tutte misure che saranno accompagnate da un rafforzamento dei controlli, come ha confermato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Saremo particolarmente rigidi, non possiamo rischiare di buttare a mare quello che abbiamo fatto fino ad ora”

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