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La startup italo-americana Mmi raccoglie 110 milioni di dollari | L’iniziativa

Da Pisa agli Stati Uniti a suon di round multimilionari.

È una storia che nasce in Toscana nel 2015 quella di Medical Microinstruments (Mmi), società operante nel settore della robotica applicata alla chirurgia, che ha chiuso una maxi-raccolta da 110 milioni di dollari in un round di serie C guidato da Fidelity Management & Research Company; si tratta del più grande investimento finora mai effettuato per promuovere l’innovazione nella microchirurgia.

La società parla italiano anche a livello di azionisti: è infatti parte del portafoglio del venture capital Panakès, fondo di Fabrizio Landi, Alessio Beverina e Diana Saraceni che conta tra gli investitori chiave Menarini, Aboca, Sapiolife e Rottapharm.

I fondi del nuovo finanziamento, si legge in una nota diffusa da Mmi, supporteranno la commercializzazione del sistema chirurgico brevettato Symani “in mercati ad alta crescita e l’investimento continuo in studi che producano evidenze cliniche e rendano possibile espandere l’indicazione”.

Inoltre gli investimenti “accelereranno lo sviluppo di capacità tecnologiche avanzate e consentiranno a Mmi di ampliare globalmente le sue capacità operative”.

Nel dettaglio, il sistema Symani è una piattaforma chirurgica robotica, la prima del suo genere per la microchirurgia aperta dei tessuti molli, che può aiutare ad affrontare la riparazione microvascolare, la ricostruzione linfatica e la riparazione dei nervi periferici.

Finora Mmi ha raccolto fondi per oltre 200 milioni di dollari.

L’ultimo round, sempre di serie C, risaliva al 2022: i fondi sono stati utilizzati per sostenere le attività di commercializzazione del sistema chirurgico Symani in Europa, dove è stato ottenuto il marchio CE nel 2019, per accelerare i piani di commercializzazione negli Usa e per portare avanti la ricerca clinica nell’area Asia-Pacifico.

La società, prosegue la nota, “prevede che il mercato per procedure di microchirurgia robotica adatte crescerà da 3 a 22 milioni annui entro il 2028”.

Mmi non ha dimenticato il suo dna italiano.

Nonostante abbia sede a Jacksonville in Florida, lo scorso gennaio ha siglato una partnership strategica con l’italiana Ab Medica – produttore e distributore di dispositivi medici – per ampliare la diffusione del sistema chirurgico Symani e facilitare l’accesso da parte degli operatori sanitari e pazienti alla tecnologia robotica microchirurgica.

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