L’Italia non userà le risorse del Pnrr per produrre munizioni e armamenti da inviare all’Ucraina.
Alla Camera e al Senato il ministro Raffaele Fitto ha dato, a nome del Governo, parere favorevole alle mozioni delle opposizioni sul Pnrr nella parte in cui impegnano l’Italia a non usare quei fondi, e nemmeno i fondi della Coesione, per aumentare la produzione di armi e munizioni da spedire a Kiev, come vorrebbe invece il regolamento europeo Asap proposto dalla Commissione Europea.
“Il Governo Meloni non ha alcuna intenzione di usare le risorse del Pnrr per finanziare interventi che possano finanziare armi.
Lo abbiamo già detto e lo qui lo ribadiamo”, ha detto il ministro nel suo intervento a Montecitorio in risposta alle mozioni presentate dai vari gruppi sul Pnrr.
Il ministro in un primo momento aveva espresso parere contrario su tutte le mozioni delle opposizioni, comprese quelle contro la distrazione dei fondi Pnrr verso la produzione di armi per sostenere Kiev.
Così, durante le dichiarazioni di voto alla Camera, la segretaria del Pd Elly Schlein aveva incalzato il governo chiedendo “parole chiare a cui seguano fatti”: in pratica, un ‘no’ chiaro dell’Italia alla parte del regolamento Asap che prevede di spostare i fondi europei verso la produzione di armi.
“Dite che non userete alcun euro del Pnrr per le armi e poi venite in aula e bocciate tutti gli impegni.
Avete paura di lasciare tracce parlamentari?”, aveva attaccato anche il pentastellato Francesco Silvestri.
Fitto ha quindi deciso di cambiare strategia, dando parere favorevole alla mozione del Pd solo nella parte che riguarda le armi.
Soddisfatta al termine Schlein: “Finalmente abbiamo avuto chiarezza dal governo”, ha affermato in Transatlantico dopo il voto.
Anche al Senato, il Governo ha quindi dato parere favorevole sulle mozioni analoghe.
“Speriamo così di rasserenare il dibattito”, ha auspicato ancora una volta il ministro Fitto a Palazzo Madama.
“Sulla Terza rata – ha poi assicurato – il confronto con la Commissione europea si concluderà ad ore”.
Respinte le accuse di ritardi rivolte all’esecutivo: “Assolvere la fase di verifica dei 55 obiettivi del Pnrr per la terza rata è stato complesso – ha rivendicato – perché per la prima volta in nostro Paese si trovava ad avere una valutazione di merito, che interveniva su degli obiettivi fisici.
Per la prima volta si passava da provvedimenti e norme alla verifica delle spese.
Ora questa verifica è in via di conclusione” – ha assicurato il ministro.