“Domenica prossima l’estrema destra francese potrebbe arrivare al potere. Anche se non succedesse, la seconda potenza europea rischia di restare ingovernabile a lungo”. Lo scrive Bernard Guetta su Repubblica osservando che “la Germania non è in forma migliore e tutta l’Unione ne risulta indebolita nel momento stesso in cui ai suoi confini orientali si combatte una guerra, mentre il caos assoluto incombe sul Medio Oriente e mentre gli Stati Uniti si allontanano dall’Europa e dal Mediterraneo per concentrarsi sull’Asia e sulla sfida con la Cina. La democrazia più potente del mondo in parallelo dovrebbe scegliere a novembre tra un presidente imprevedibile e un presidente uscente che non riesce più ad articolare.
Europa e Stati Uniti, tutte le democrazie occidentali barcollano oggi al punto da sembrare in procinto di cadere dritte dritte in bocca a Putin e Xi. Siamo arrivati davvero a questo punto? No, assolutamente no, e il primo motivo per cui possiamo affermare che non è così è che sia la dittatura russa sia quella cinese hanno debolezze enormi.
L’economia cinese – sottolinea l’editorialista – non può prescindere dal mercato mondiale e, in particolare, dai mercati occidentali. L’economia russa riesce ad aggirare buona parte delle sanzioni occidentali e a mandare avanti le sue industrie di armi. La sua crescita continua sostenuta, ma la guerra assorbe una parte talmente larga del budget nazionale che, in verità, il Paese è in affanno. Torniamo a noi. Le elezioni per la presidenza fanno degli Stati Uniti una potenza alla deriva, divisa, umiliata, estremamente ridicola.
L’America non aveva mai vissuto niente di simile. Nondimeno, proviamo a immaginare che alla fine Joe Biden si ritiri dalla corsa per la Casa Bianca, che un giovane sostituto, uomo o donna che sia, subentri al suo posto, che basti la sua discesa in campo a rendere Trump obsoleto, e che gli Stati Uniti inaugurino a quel punto una pagina nuova che farebbe invecchiare precocemente i presidenti di Russia e Cina.
Nulla è sicuro, ma questo scenario non soltanto è possibile: la necessità – conclude – lo rende molto plausibile e anche sull’altra sponda dell’Atlantico le cose potrebbero evolvere meno male di quanto si pensi, perfino bene”.