«Abbiamo deciso di consolidare la posizione sul comparto attraverso linee esterne». Lo spiega il ceo di Compagnia Valdostana delle Acque (Cva), Giuseppe Argirò, da poco nominato vicepresidente di Elettricità futura con la delega all’idroelettrico. Cva cresce nel settore dell’efficienza energetica e mette a segno l’acquisizione di tre società – Renewable technical solutions, Sharenergy/Nuova energia e Rs Service – per un valore di 45,7 mln di euro. I tre nuovi ingressi nel complesso fatturano 58 mln e vanno ad aggiungersi alla Cva smart energy, riporta il Corriere della Sera.
L’operazione si inserisce nel piano strategico 2023-27 accanto a un programma che prevede investimenti in impianti di energia rinnovabile che punta a raggiungere 1 gigawatt di potenza installata nell’eolico e nel fotovoltaico e che andrà ad aggiungersi a un gigawatt prodotto con l’idroelettrico. A fine piano la capacità installata rinnovabile passerà dagli attuali 1,2 gigawatt a 2 così suddivisa: 48% idroelettrico, 35% fotovoltaico, 12% eolico onshore, 5% agrivoltaico. Cva si aspetta di arrivare a 1,8 miliardi di ricavi, con 249,5 mln di utile.
«Come è noto l’efficienza energetica è uno dei pilastri della transizione energetica. Accanto alla ridefinizione del mix energetico occorre agire sui consumi», puntualizza Argirò, che guarda con apprensione anche al 2029, data di scadenza delle concessioni idroelettriche. «Con la legge sul clima italiana e le politiche Ue abbiamo l’urgenza di aumentare la produzione di energia rinnovabile, che può avvenire solo con investimenti poderosi, per poterlo fare, però, abbiamo bisogno di dare certezza normativa».