Voto anticipato in autunno? Secondo l’imprenditore Riccardo Illy ora non è proprio il caso. «La pandemia stenta a esaurirsi o endemizzarsi, la guerra infuria in Ucraina, l’economia frena mentre l’inflazione accelera, il Parlamento arranca nell’approvare le riforme necessarie per ottenete tutti i finanziamenti NgEU».
«Non deve stupire che fra questi vi sia anche Carlo Cottarelli, che di mestiere fa l’economista e non il politologo» dice Illy. «Vero è che Mario Draghi rischia un lungo logoramento prima del voto alla scadenza naturale della legislatura ma, potendo contare sulla sua disponibilità, al paese conviene sfruttare la sua competenza e autorevolezza fino all’ultimo giorno».
«Duole dirlo ma, a meno che delle forze politiche illuminate lo propongano come proprio Premier in caso di vittoria, nessuno dei governi che la prossima legislatura potrà partorire sarà lontanamente paragonabile a quello di Draghi. Soprattutto a causa della pessima legge elettorale di cui ci siamo dotati e che diversi partiti vorrebbero peggiorare in senso proporzionale», scrive Illy dalle colonne del magazine digitale Inpiù.net.
«Le bestialità che diversi politicanti esprimono ogni piè sospinto sulla inopportunità di inviare armi all’Ucraina, di non accogliere Svezia e Finlandia nella Nato o sulla necessità di aumentare la spesa in disavanzo (come se il debito un giorno o l’altro non debba essere ripianato) fanno semplicemente rabbrividire. Teniamoci stretto Draghi e speriamo che qualcuno abbia l’intelligenza politica di riproporlo per il futuro. Per quel/i partito/i non si tratterebbe di una rinuncia ma di un investimento sul futuro».